L’illusione della fenice di Demetrio Verbaro – Recensione

Buon pomeriggio readers,
era da un po’ che non passavo una serata dedicata alle recensioni, ebbene nelle sere precedenti ho deciso di prepararne qualcuna così da poterla pubblicare. Beh, il tempo per il blog non è sempre tanto e quindi mi tocca ritagliarmi gli spazi che, sempre con più difficoltà riesco a raggiungere. Ma, ehi… non siamo qui per blaterale sui miei impegni, ma perché devo parlarvi di un libro che ho letto grazie ad una delle nostre collaborazione e che mi ha davvero colpito.
Come genere è simili a quello che leggo di solito, ma la storia di cui vi parlerò ha un intreccio complesso e… paleremo di L’illusione della fenice di Demetrio Verbaro edito da Policromia.

 

 


Titolo:
 L’illusione della fenice

Autore: Demetrio Verbaro

Editore: Collana Policromia

Genere: Fantascienza/ Fanta-scientifico

Pagine: 258

Data di uscita: 17 novembre 2018

Finale: Chiuso

 

Il romanzo è diviso in tre storie che si svolgono in luoghi geografici diversi e in momenti storici differenti. Tre vicende che narrano di amore, sofferenza, vita, speranza, cadute e rinascite. I protagonisti sono legati da qualche filo visibile e da molti invisibili, come i personaggi di uno spettacolo di marionette fatte muovere da un abile burattinaio. Ma cosa possono avere in comune Sara, una contadina sedicenne rimasta suo malgrado incinta, che vive nel periodo del dopoguerra a Mosorrofa, un piccolo paese della Calabria, aggrappato all’Aspromonte, con Amy, un’attrice che lavora nel mondo del porno nella Los Angeles degli anni 90, con Sadie, una neolaureata con il massimo dei voti alla facoltà d’ingegneria del Politecnico di Zurigo nel 2034?

 

Stavo pensando come iniziare questa recensione e come dicevo all’inizio nell’introduzione mi ha colpito la complessità della trama, in quanto l’autore ha deciso di dividere il romanzo in tre parti, svolto non solo in luoghi geografici diversi, in momenti storici diversi ma con personaggi che hanno un unico comune denominatore: Thomas.
Le vicende delle protagoniste delle tre storie sono collegate, il filo conduttore non si capisce se non alla fine del libro, in quanto l’autore gioca con il lettore dando piccoli indizi come se fossero le tessere di un puzzle.
È un romanzo di fantascienza che al lettore regala suspense e curiosità e, nello stesso molto ha al suo interno anche una bella storia d’amore che richiama appunto ai romanzi d’amore, travolgenti e commoventi.
Demetrio Verbaro sa il fatto suo, perché sin dalle prime pagine spinge il lettore a continuare la lettura, preso da una spinta che è in grado di soddisfare solo capitolo dopo capitolo e mettersi in pace nel finale.

 

La prima storia che l’autore vuole raccontare è quella di Sara, una giovane contadina di 16 anni che rimane incinta dell’uomo della sua vita o almeno è quello che lei crede. Qual è la peculiarità? Questo è l’inizio dell’intreccio, lei vive in un piccolo paesino, Mosoroffa, purtroppo reduce del periodo di guerra e le cose non si mettono bene per lei e la bambina.
Una delle cose che mi ha sconvolto è leggere alcune parti di questa storia che sono forte, crude e descrizioni che mi hanno emozionato e allo stesso tempo rabbrividito. L’autore è riuscito a parlare di un periodo storico con rispetto, malgrado la difficoltà che la storia può riscontrare visti gli anni in cui molti di noi non hanno vissuto.
L’altra caratteristica dell’autore e che è stato in grado sin dalle prima pagine di farci prendere empatia con Sara, di sentirci parte della sua vita e viverla con lei, gioia e dolori. Siamo stati portati nella sua famiglia dove il capofamiglia era il padre, un uomo burbero, con una madre che contava meno di zero e una figlia ribelle che voleva della sua vita più di quanto quella città le offrisse. Sara è stato uno dei personaggi che mi ha colpito perchè non vediamo una ragazzina indifesa, bensì una piccola donna che è dovuta crescere in fretta, che la vita le ha fatto pagare un prezzo alto, più di quanto meritava e si è ritrovata ad affrontare situazioni difficili che, hanno fatto rabbrividire tutti. Oggi giorno non è poi così assurda la notizia di una sedicenne incinta, ma all’epoca le cose non era così, in più Sara è riuscita a nascondere la gravidanza, ha fatto tutto da sola e nonostante la vita le dava motivi per abbattersi lei è sempre stata in grado di trovare la luce, soprattutto quando vede il primo sorriso della figlia.
L’autore come in ogni storia non può far andare le protagoniste felici e a braccetto con la gioia, così porta il lettore al limite; ci porta nella vita di Sara e ci fa vedere com’è la sua vita, nel passato, presente e nel futuro e poi ci sconvolge negli ultimi capitoli.
Una storia che ho ancora addosso.

 

Nella seconda parte del romanzo abbiamo una nuova storia stavolta la protagonista è Amy, un’attrice che lavora nel mondo del porno a Los Angeles negli inizi degli anni 90. Non nascondo che la cosa mi ha colpito molto, mi aspettavo dei ruoli diversi per le nostre protagoniste e, se per le altre la cosa non riscuote tanto scalpore lo fa per Amy.
È un lavoro come un altro, è vero, ma la cosa mi ha colto alla sprovvista, ma anche il suo personaggio è complesso, nulla di quello che si vede all’inizio è come sembra. La protagonista di questa seconda storia si dimostra forte, combattiva e non si lascia sminuire da nessuno, soprattutto quando coloro che incontra vengono a sapere del suo lavoro, un argomento di conversazione di certo non facile. Amy è quella donna che all’esterno si dimostra forte ma che internamente è vulnerabile, delicata e che si trova ad affrontare una vita difficile, soprattutto se si parla di amore.
Una donna che lavora con il proprio corpo, che conosce la passione e come sfruttarla per raggiungere l’apice, ma non l’amore ed è in questo capitolo che vediamo la sua evoluzione. Il suo personaggio cresce molto soprattutto a livello emotivo, la vediamo affrontare per la prima volta la parte sentimentale, la vediamo innamorarsi, pensare di costruirsi una vita e bilanciare il lavoro di prono attrice con quello di fidanzata.
In questa storia quello che mi ha colpito di più oltre vedere il coraggio e la grinta di Amy è stato quello di apprendere come Thomas è riuscito a vedere oltre le apparenze, come non si è lasciato influenzare dal lavoro e ha visto la donna dietro la figura. Questa storia ha molti punti di riflessione, mi ha lasciato anche l’amaro in bocca per il finale, perché proprio come la prima storia anche qui vediamo dei momenti di un passato che rimane tale anche se talvolta si ripresenta,un presente dove Amy affronta chi è e cosa vuole e un futuro che non era assolutamente quello che si era immaginata.
Ed è qui, nel futuro che tutto cambia, un’evoluzione che porterà a scoprirsi e scoprire nuove realtà che fatica ad accettare e di cui il lettore riceve un finale del tutto imprevedibile, o anche solo in parte prevedibile. Una vita che rinasce, un cambiamento,un amore che la salva dall’oblio e un finale scioccante, ecco in poche parole come descriverei questa seconda ed emozionante storia.

 

E nella nostra terza e ultima storia ci ritroviamo nel futuro, siamo a Zurigo nel 2034, la nostra protagonista è Sadie una neolaureata con il massimo dei voti alla facoltà d’ingegneria. Questa è l’altra storia che mi ha colpito molto, forse perché parte di essa mi ha dato l’opportunità di vedere una me universitaria, ma anche perché mi ha dato l’opportunità di sperare in un futuro non così splendente come il suo ma che ci si avvicina.
Il personaggio di Sadie è semplice, è una ragazza comune che dopo la laurea ha il futuro davanti da scrivere, nel frattempo trova lavoro e finalmente come ogni ragazza sogna trova l’amore.
La loro storia d’amore è stata dolcissima, abbiamo visto la nascita dell’amore, pian piano il graduale svolgimento e il finale che ci ha lasciato tutti felici, pur se con una nota di amaro in bocca. Non credevo possibile, eppure ci sono state 3 storie e ognuna con una protagonista forte,coraggiosa a cui il lettore non può non affezionarsi.
In quest’ultima parte vediamo degli aspetti che prima stavamo raccogliendo, lentamente vengono spiegate cose che nei primi due capitoli non capivamo e tutti i nodi vengono al pettine. Ho davvero adorato leggere di Sadie, questa ragazza che presto si trasforma in una donna che, come tale deve affrontare quello che la vita le mette davanti e, uno dei fattori che lei non aveva nemmeno calcolato le si punta addosso. Questa terza parte ci ha dato modo di vedere come le azioni, le scelte che compiamo definiscono la nostra vita, quello che talvolta può essere sogno si trasforma in realtà e l’osare di volere di più spesso ti porta lontano, a fare qualcosa che non immaginavi e a ottenere risultati buoni,ma che ti allontanano da tutto quello che conta davvero.
Una storia che ci regala una visione completa della vita, qualcosa che è molto legata ai nostri giorni e che possiamo capire con facilità, che ci rispecchia e che ammiriamo per ciò che è stata in grado di lasciarci.

 

Ebbene, dopo aver parlato delle protagoniste femminili del romanzo non ci resta che parlare dell’unico uomo del libro, di quello che si dimostra essere il fulcro di tutte le storie e che si collega con tutte. Thomas, il suo personaggio non è stato facile da capire, soprattutto perché in tre storie ha avuto un carattere diverso per ognuno, ma una costante c’era.
Quello che più ho amato di lui è stato il modo in cui trattava le donne, quello che per lui rappresentassero, ovvero che non erano solo un corpo di passione, donne che dovevano sottomettersi al dovere di un uomo, stare a casa o non avere opinioni Thomas è l’uomo che tutti vorremmo avere. Ovviamente nelle tre storie abbiamo potuto vedere come le cose cambiassero, perché nonostante il denominatore comune il suo modo di agire era diverso alle epoche in cui si trovava.
Vedere un Thomas nel dopoguerra è stato brillante, mi ha un po’ fatto pensare al film Le pagine della nostra vita ma con i personaggi invertiti, dove lui era il ricco e lei la povera o, ancora una volta negli anni 90 ci ha permesso di vedere un uomo più maturo, che nonostante quegli anni siamo solo agli inizi dei pensieri della gente che non giudica se si è una porno attrice, e infine, ma non meno importante il Thomas del 2034, qui è stato nettamente più facile rivederlo perché la somiglianza con gli uomini che frequentiamo, che conosciamo ci rendeva facile immaginarcelo.
È stato con lui che tutto inizia, è possiamo afferma che è nel finale che si deve trovare la vera risposta.

 

L’autore è stato in grado di costruire una storia lasciando che il lettore apprezzasse davvero la storia e ne capisse il significato solo alla fine. Ha studiato il tutto con maestria lasciando in giro indizi che sono alla fine si univano come puzzle, facendo scioccare il lettore per non essere riuscito a capire prima il vero significato.
L’ultima storia come ho accennato è quella che ci ha permesso di ricucire tutto, oltre al fatto che in tre parti avevamo Thomas come personaggio che legasse ogni storia senza farci capire davvero il senso.
Questo romanzo ci ha fornito non solo il fantasy che, abbiamo appreso nel finale ma storie d’amore capaci di farci vedere l’amore in tutte le sue sfumature, con personaggi che ci hanno conquistato, donne forti e coraggiose che non si sono mai abbattute e seppure talvolta c’era scene forti come il dolore, la violenza l’autore è stato in grado di parlarne con delicatezza e tatto.
I personaggi sono sembrati veri, reali e in ogni storia o carattere ci siamo potuti rispecchiare, abbiamo riflettuto e siamo entranti in sintonia con loro. Lo stile è stato meraviglioso, il tutto è stato amalgamato con dovere, con la consapevolezza del lavoro che stava facendo sapendo bene come partire, quale dovesse essere lo svolgimento e come concludere.
Demetrio Verbaro ha ottenuto ciò che voleva perché ha scritto un libro che possiamo definire un capolavoro, mi ha conquistato sin dalle prime pagine.
Il finale? Beh, di quello non vi posso parlare, ma se da una parte potesse essere prevedibile dall’altra dico anche che non me lo aspettavo, una fine che non possiamo davvero chiamare così o forse sì? 😉

 

La mia valutazione…


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