Bosco Bianco di Diego Galdino – Recensione

Buongiorno sub-lettori,
per presentarvi il libro di oggi vi chiedo di aprire la mente, sgomberare i pensieri e vivere ogni singola parola.
Perchè?
Beh, leggere questo romanzo sembra quasi d’immergersi in una poesia d’amore con un sapore antico, tra segreti e bugie, verrete accolti in una storia d’amore “epica”
Siete pronti per scoprire di più?
Allora ecco a voi la recensione di Bosco Bianco di Diego Galdino.

 

 

 

 

TITOLO: Bosco Bianco

AUTORE: Diego Galdino

EDITORE: Independently published

GENERE: Romance

SERIE: No

PAGINE: 157

DATA DI USCITA: 4 aprile 2019

FINALE: Auto conclusivo

 

 

Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d’infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell’amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso… “Per perdersi non serve un posto, basta una persona”.

 

Questa storia inizia con un’eredità e se si pensi che tutti dovrebbero essere felici… Beh, non si può sbagliare più di così.
E’ il secondo libro che leggo di Diego Galdino, quest’ultimo devo un grazie al suo ufficio stampa che c’è l’ha proposto, in più devo ammettere che mi ha lasciato senza parole per tutto quello che è riuscito a trasmettermi ancora una volta.
Nonostante i vari impedimenti, le bugie e i segreti sapete bene che il destino fa il suo corso e quindi… non vi resta che continuare a leggere 😉

 

I veri protagonisti  sono Giorgio e Maia, pur se in realtà c’è molto più di questo e lo sa bene chi ha lasciato in eredità la tenuta di Bosco Bianco a sui nipote e ala figlia della sua migliore amica, due perfetti sconosciuti.
Ma prima di confondervi le idee parliamo di loro e conosciamoli meglio.
Giorgio è un bravissimo agente immobiliare, tanto bravo che deve rinunciare alla vacanza con le sue figlie per accontentare il capo avido e ingorgo. Samuele Milleri è il comproprietario di Bosco Bianco che ha come obiettivo di far innamorare Maia – la comproprietaria dell’altra metà- per strapparle poi la sua parte.
Lo sappiamo bene che questo è il piano iniziale che non arriverà mai nel suo intento, ma la strada è tanto lunga comunque prima del finale.
Lui accetta perchè non può rifiutare e un pò perchè sente che dopo alcuni fallimenti della sua vita quello non può essere tra questi e che, non è il caso di dire di no.
Oh, beh, le cose si complicano quando Giorgio incontrerà Maia, quando rimane affascinato dalla tenuta e quando le emozioni che credeva di aver sepolto ritornano.

 

Maia è troppo assorta dalla sua vita, lei vede il mondo a colori o, almeno una parte di esso e in parte è dovuto al suo lavoro.
Lei è una scrittrice di favole er bambini quindi di per sè è una sognatrice, anche se nella sua vita nulla o quasi lo è stato.
Non è facile mettersi in gioco sopratutto non quando è stato il cuore ha pagare il prezzo più alto, eppure dietro ogni previsione anche lei si troverà colpita dalla tenuta di Bosco Bianco e, da quel posto magico.

Non avrebbe dovuto, ma il suo cuore ha iniziato a battere e forse, quelle favole e quei sogni che lei racconta non sono così lontani come credeva.
La felicità potrebbe – ed è – dietro l’angolo, ma è abbastanza forte e coraggiosa per provare e rischiare di nuovo?

 

Ci sono tantissime cose che mi hanno colpito e per cui per me questo romanzo ha acquistato numerosi punteggi, è una di queste è di certo la tenuta di Bosco Bianco.
La meraviglia di questo luogo trasuda ad ogni parola descritta dall’autore, si trova in una città nascosta tra Amalfi e Positano, è un luogo incantato che illumina i protagonisti e… e anche il lettore.
Un grosso complimento lo si deve fare a Diego Galdino, è impossibile non farlo, per essere stato in grado di descrivere in modo così reale e vero quel luogo, per aver dato emozioni grandi e perchè bastava chiudere gli occhi per ritrovarsi in quella luce calda, tra gli alberi e in quel luogo fatato.
Beh, non è di certo l’unica particolarità, ma anche il fatto che quella stessa tenuta è stata il soggiorno di un famoso  scrittore americano degli anni’30, ovvero Albert Grant e, su cui una leggenda narra che all’interno di quella tenuta si trova il suo diario che, per chi lo trovasse varrebbe una fortuna.
Ma è possibile quantificare la felicità o, ancor di più monetizzarla/ economizzarla?
La felicità arriva quando meno te lo aspetti – così dice il detto – ed è così che avviene anche per Giorgio e Maia.

 

Diego Galdino ancora una volta si conferma di storie d’amore e non solo con milioni di sfumature e con una grandissima capacità d’intrigare e attrarre il lettore, ma per la consapevolezza che ciò che scrive è quello che il lettore vive.
i personaggi che ha usato per raccontare una delle storie d’amore più belle con uno sfondo di una meravigliosa e incantevole tenuta sono così reali che è facile rispecchiarsi in loro.
Non è difficile vivere attraverso le sue parole perchè nonostante Giorgio e Maia sono diversi vogliono le stesse cose che, poi è quello che vogliamo tutti: essere felici.
Perchè?
Beh, alle spalle hanno dei fallimenti e la convinzione che non è più il caso di affidarsi di nuovo a qualcuno e qualcosa, sono così assorti dal ricostruire le proprie vite ce si dimenticano cosa vogliono.
La magia è quello che avviene nella tenuta di Bosco Bianco, lo stesso luogo dove s’incontrano e dove finiscono con il sentirsi a casa.
Ma come si fa quando il bello che avevi tra le mani ti sfugge?
Lo si dice spesso, si deve perdere le cose belle per apprezzarle davvero, ma forse, e dico forse per Giorgio e Maia non è finita.

 

 

Bosco Bianco è un romanzo che tutti devono e possono leggere, qualcosa cui il lettore non presta attenzione, ma che capirà alla fine è il gioco che “gioca” (scusate la ripetizione di parole) la copertina con i suoi colori e il mistero del diario del famoso Albert Grant. 
Diego Galdino ha fatto le cose in grande non solo ha fatto in modo da non permettere al lettore di distogliere gli occhi dalle pagine, ma ha fornito una bellissima storia d’amore, dei paesaggi mozzafiato e un mistero da scoprire.
Cosa volere di più?
Ebbene veniamo accontentati perchè lo rende ancora più particolare, ha deciso di far aprire ogni capitolo con una citazione di libri, film o canzone.
E’ un romanzo che non risparmia nulla!!!

 

Bosco Bianco racconta l’amore di un cuore che ricomincia a battere che, nonostante è stato ferito ed è a pezzi si rianima di nuovo.
Lo stile è semplice, con una lettura scorrevole e chiara tanto da permettere al lettore una lettura veloce e comprensibile per ogni argomento, scena, descrizione, dove ogni più piccolo dettaglio è stato curato, ben strutturato e delineato.
Le emozioni sono delicate e intense, profonde e intime e, ciò che rimane non è nulla a ciò che si sente nel momento della lettura, ogni sensazione avviene dopo, una volta ultimato il libro.
Bosco Bianco ti coinvolge e avvolge, ti rianima, non ti fa sentire solo e se ti fa piangere, ti fa anche sorridere e sentire viva. 
E poi… è impossibile non immaginarsi di essere lì!
Il finale?
Oh è stato inaspettato e senza parole.
Ma voi volete sapere di Giorgio e Maia, beh… non posso svelarvi tutto, ma voi potete leggerlo 😉 😉 

 

La mia valutazione… 


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