Buongiorno amici e lettori,
vi parlo di uno dei libri e degli autori più discussi e parlati al mondo. La presentazione potrebbe anche farsela da solo perchè gli basterebbe pronunciare il suo nome.
Questo è il primo romanzo d’esordio quello con cui si è fatto conoscere, che abbiamo imparato ad amarlo.
So bene che è difficile indovinare, potrebbe essere chiunque, ma vi dico anche che ha un bar a Roma.
Oh, lo so, adesso è più chiaro.
Sto parlando del romanzo Il primo caffè del mattino di Diego Galdino edito da Sperling & Kupfer.
TITOLO: Il primo caffè del mattino
AUTORE: Diego Galdino
EDITORE: Sperling & Kupfer
GENERE: Romance
SERIE: Si
PAGINE: 273
DATA DI USCITA: 9 aprile 2013
FINALE: Aperto
Massimo ha poco più di trent’anni, è il proprietario di un piccolo bar nel cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Ogni mattina, all’alba, attraversa le vie della città ancora addormentate, dove si sente il profumo del pane appena sfornato, e raggiunge il suo bar. Lì lo aspetta il primo caffè della giornata, quello dall’aroma più intenso, e dal sapore più buono. In fin dei conti sta bene anche da solo, continua a ripetersi man mano che il locale si anima: a tenergli compagnia ci pensano i clienti affezionati, con cui ogni mattina Massimo saluta la giornata fra tintinnio di tazzine, profumo di cornetti caldi e un po’ di chiacchiere. Allora come mai, il giorno in cui improvvisamente entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e l’aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli occhi di dosso? Né tanto meno a farsi capire in nessuna lingua: al punto che, tempo cinque minuti di interazione, si ritrova una zuccheriera rovesciata addosso, la porta sbattuta in faccia e qualcosa di molto simile a un cuore spezzato che gli martella nel petto. Ma la ragazza con le lentiggini, che viene da Parigi, di nome fa Geneviève e di mestiere inventa cruciverba, tornerà presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che la lega proprio a quel luogo. Massimo – che da quando l’ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso – non se l’è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla…
Non nascondo che non era questa l’intenzione, ma quando c’è stato proposto dall’ufficio stampa che gestisce i libri di Diego Galdino di leggere un’altro suo romanzo ho pensato che dovevo almeno iniziare dal primo per capirlo di più.
Ero anche affascinata e curiosa perchè da molti è stato definito il Nicholas Sparks italiano e io… non potevo di certo farmi scappare l’opportunità di leggerlo.
E quindi?
Andiamo a parlare del suo primo romanzo d’esordio.
Il protagonista indiscusso è Massimo, ha trent’anni e un bar a Roma e, ciò che sin dall’inizio l’autore è stato capace di fare è di trasportarci da lui.
Iniziamo a conoscere il suo modo, a vederlo e sentirlo come Massimo e in men che non si dica siamo travolti da tutto ciò che ci circonda.
Comprendiamo quasi subito lui, capiamo che è un’abitudinario che seppure il bar gli è stato lasciato dal padre non sottovaluta ciò che significa lavorare e come guadagnarsi da vivere. Non ha tempo per sè, lavora tutti i giorni e tutto il giorno al bar – questo chi gestisce e/ o lavora in un bar può confermarlo -, tuttavia in quei rari momenti di pace e tranquillità ama fare delle passeggiate.
La sua vita è molto semplice, pur se tutto questo viene migliorato da due persone cui tiene molto; Dario, un amico e dipendente “anziano” e la signora Maria, entrambi i personaggi di cui ci si innamora subito, invece per legami di sangue conosciamo (per così dire) sua sorella che vive in America e cui, Massimo, adora follemente.
Il suo mondo abitudinario e metodico viene travolto all’improvviso per colpe/cause di due donne.
Il destino sa bene come giocare, difatti Massimo è il principale protagonista, ma dovrà affrontare più di una situazione difficile, la prima riguarda Maria e la seconda una ragazza dagli occhi verdi.
Chissà che voglio dire!!
Posso anticiparvi che Genevieve, la ragazza francese dagli occhi verdi capita per caso nel bar di Massimo, ma il vero colpo è che è lui a rimanerne affascinato e l’effetto che prova e a dir poco comprensibile (viste le descrizioni di Galdino sulla bellissima ragazza).
Il suo personaggio sembra che il lettore lo inquadri subito, si pensa che è una ragazza snob, con la puzza sotto il naso, una turista maleducata ma in realtà Genevieve è il contrario, tutto quello che inizialmente mostra è timidezza.
Lei ci aprirà un mondo e lo farà anche con Massimo, pur se il loro primo incontro è stato un fallimento.
Riuscirà a conquistarla?
Genevieve come vi avevo anticipato ha quelle qualità che possono cambiare radicalmente il lettore, è romantica, riservata e molto sensibile, senza contare che non ha nulla in comune con Massimo, se non l’avere una sorella.
Le loro differenze su notano perfettamente, anche negli incontri avvenire, tanto da portarci a chiedere se è giusto così.
Sono quasi come due opposti, lui serio, posato e mai innamorato, lei piena di vita, pronta a scoprire il mondo ma allo stesso tempo timida e diffidente.
Sembra che ogni cosa sia persa, eppure il caffè fa come da colla, unisce due persone, li porta a conoscere, scoprire e scoprirsi fino a quando dalla simpatia si passa a interesse e quando quest’ultimo lentamente si trasforma in amore.
Il passo forse non è così breve, nè tanto meno veloce, ma il lettore riesce ad assaporare ogni passo.
Dopo i primi momenti più difficili si vive quell’amore genuino, semplice e nuovo, i sentimenti che riempiono il cuore e le confessioni, i dubbi che confondono la mente.
Ogni cosa sembra essere al suo posto, ma quando la felicità di Massimo è alle stelle, ecco che è costretto a scendere con i piedi per terra e fare i conti con ciò che aveva allontanato, Genevieve deve tornare in Francia e nel farlo si lascia alle spalle un diario e dei segreti.
Parlando dei personaggi devo ammettere che mi sono sembrati ben strutturati, ognuno con un passato e una storia alle spalle non influenzando però quello che l’autore crea nel presente.
I colpi di scena sono molti, tante sono anche le particolarità come per esempio per lavorare Genevieve per una rivista e far sì che lei inventasse cruciverba o, l’avere al fianco di Massimo – il protagonista – un uomo di 70 anni che non solo gli fa da spalla, ma fa commuovere il lettore con la sua bontà e saggezza.
E poi.. un’altra cosa cui si deve dare atto a Diego Galdino è quello di aver reso un romanzo non solo un toccasana per l’anima, ma anche un belvedere per gli occhi.
Bastava chiuderli e, attraverso le parole dell’autore sembra di essere là, in quella Roma che vive, nella città eterna e nei paesaggi da sogno di Trastevere.
E’ impossibile non sognare con le sue parole!
Lo stile dell’autore è una delle cose che attrae di più, il lettore si trova coinvolto con Massimo e Genevieve, con la loro storia piena e viva.
Il romanzo presenta una lettura fluida, lineare e scorrevole, regalando anche tratti di divertimento e con un leggero accento romano.
Ci sono tante cose che colpiscono il lettore, tra questi è stato azzeccata la trama che, io reputo davvero originale e sorprendente, ma la vera particolarità è stata quella di scoprire i personaggi e la loro storia attraverso i gusti di caffè.
E’ una volta letta anche l’appendice dove Diego Galdino spiega le caratteristiche ti viene da chiederti: ” E io che gusto di caffè sono?”
Oh, beh, non mentite perchè chi l’ha letto – il libro – sono sicurissima che l’ha fatto.
Posso aggiungere qualcos’altro?
Oh, sì, questo libro in un certo senso ha anche una morale, pur se so bene che chiamarla così è troppo, ma p quello che mi ha trasmesso.
Il romanzo Il primo caffè del mattino ci racconta quanto la vita può essere buffa, meravigliosa, imprevedibile e tragica allo stesso tempo, quanto molte volte ti toglie e ti da contemporaneamente o, quando l’anima gemella si può trovare a chilometri di distanza, con niente in comune se non il coraggio di provare.
L’amore è un rischio, lo sappiamo tutti, ma questo romanzo ci insegna a lasciarci andare, a cambiare, a essere meno pragmatici, metodici e a vivere la vita vera.
E quindi… amici lettori, voi che caffè siete? =)
La mia valutazione…