Buongiorno readers,
ritorno con una nuova – ma ormai conosciuta- collaborazione che mi ha dato la possibilità di leggere un meraviglioso libro che ha portato a galla tantissime emozioni e sensazioni.
Oh, so bene che non vi spiega nulla di quello che in realtà è il libro e quindi…. senza ulteriori indugi andiamo subito a parlare del libro.
La mia recensione di oggi sarà sul romanzo Ritorno da te di Antonella Angelillo edito da Literary Romance.
Titolo: Ritorno da te
Autore: Antonella Angelillo
Genere: Narrativa
Casa editrice: Literary Romance
Data di Pubblicazione: 25 gennaio 2021
Aurora, all’indomani del giorno di laurea, riceve un’inaspettata telefonata: don Giorgio la informa che a Borgo c’è qualcosa che l’amata e defunta nonna Clarabella le ha lasciato. Lo stupore e la curiosità spingono la giovane verso il paesino che l’ha vista crescere, tra i compaesani del papà e un vecchio ippocastano che domina la piazza da tempo immemore. È Mirella, storica proprietaria di un vecchio albergo, a narrare le rocambolesche ricerche di Aurora in quella che sembra una vera e propria caccia al tesoro. Tra strane amicizie, un burbero ex che ritorna, e indizi disseminati qua e là, questo fantomatico tesoro vedrà la luce? Ma, soprattutto, riuscirà a ridare un’anima a un paesello ormai dimenticato?
All’inizio della lettura non pensavo che questo libro mi avrebbe daot tanto, difatti sin dalle prime pagine mi sono tornati in mente tantissimi ricordi, parte della mia infanzia, altri dei giorni passati in campagna dai nonni e con i nonni e in qualche modo questo libro mi ha anche messo un pò di malinconia. Oh, beh proprio come i ricordi dovrebbero fare.
E’ un romanzo che ha l’abilità di farti vivere ricordi, emozioni e momenti forti, tanto da non solo trasportarti nel tuo passato ma anche in quello del libro e nell’attuale storia.
Che significa?
Beh, andiamo a parlarne meglio.
La nostra protagonista è Aurora, una ragazza giovane, appena laureata che vive a Milano con il padre, ma la particolarità o meglio sarebbe dire l’originalità di questo libro è proprio ciò che succede dopo.
Esattamente il giorno la sua laurea le arriva una chiamata e le dice che la nonna che l’ha lasciata le aveva lasciato qualcosa per lei, ma per averlo sarebbe dovuta tornare nel paesino dove trascorreva tutte le sue vacanze e cercare Don Giorgio.
Ed è così, in queste vicende che la vera storia inizia.
Ma a farle da compagnia non ci sono solo le parole di nonna Clarabella, ma anche la sua migliore amica di vecchia data Margherita. Oh beh, se tutti pensavamo che la nonna le lasciasse in eredità qualcosa scoprire che in realtà ci sbagliavamo ci può deludere, ma è questione di un attimo, ci riprenderemo subito quando scopriamo che Aurora e poco dopo Margherita andranno insieme a fare una vera e propria caccia al tesoro.
Ed è con le abili parole di nonna Clarabella che inizia la caccia, non solo con le rime ma con un mistero e un intrigo che coinvolgono le due amiche, le due figure che hanno nello sfondo un paesino bello, ricco di storia e vi vite vissute, Borgo, il paese dove Aurora e Margherita si sono viste ogni anno per tutte le vacanze.
Si apprende facilmente e, quasi subito il legame che lega (scusate la ripetizione) le due amiche, abbiamo un piccolo ricordo di Aurora, lo stesso che ci ricorda anche che sono lontane, molto ma che la loro amicizia nonostante ciò è sempre stata forte. Margherita vive con il fidanzato Iacopo in Svizzera e, come avevo accennato prima Aurora a Milano con il padre.
Le due sembrano essere inseparabili e, la prima impressione e che un’amicizia come la loro, nata in un anno d’estate durante le vacanze non possa durare, ma in realtà loro ci dimostrano il contrario.
Questo legame è una delle cose che mi ha commosso, è difficile trovare un’amica così, avere un legame così forte eppure, forse non sempre è possibile.
A volte sognare non costa nulla.
Un forte e grande complimento deve essere fatto alla scrittrice, perchè non solo è stata in grado di coinvolgere il lettore in una storia originale, di averlo intriso di mistero e di aver avuto la capacità di far vivere il lettore tramite le sue parole.
Mi sono vista lì, al Borgo, ho visto le descrizioni di quei luoghi, ho vissuto sulla pelle quelle emozioni e mi sono lasciata incantare dall’ippocastano che non solo ha dato il benvenuto ad Aurora, ma anche al lettore.
Oh, beh, è lo stesso albero che veglia e pian piano – forse ci aiuterà a svelare- dei segreti, un albero che esiste davvero e che è leggendario proprio come l’autrice ha voluto dire.
Come ho già accennato è un libro di cui ci s’innamora sopratutto perchè ti porta all’interno della storia e ti fa rivivere la sua e poi… beh, mi sono sentita vicina ad Aurora perchè è un pò come se fossi io.
Questo libro è stato un tocco al cuore, mi ha ricordato il paesino in cui vivevo, piccolo e dove tutti conoscono tutti, e ancor di più il legame speciale che mi lega a mia nonna materna, proprio come quello di Aurora e Clarabella.
Mi ha commosso e non lo nascondo, leggere del loro affetto, di quello che li lega e mi ha fatto sentire vicina a loro, un rapporto tra nonna e nipote che, forse oggi non è così facile trovare perchè troppo impegnati.
E’ bello perchè Clarabella conosce sua nipote, sa cosa avrebbe attraversato dopo gli studi, i dubbi, le paure e quell’ignoto che la spingeva forse a decidere qualcosa che non l’avrebbe resa felice.
La caccia al tesoro serve non solo per intrigare il lettore, coinvolge anche la protagonista, la sua migliore e mette in ballo emozioni, diversi sentimenti e un analisi profondo ed essenziale.