Buon pomeriggio amici,
con quest’ultimo libro chiudo “quasi” il mese di gennaio e la scelta dei libri per ragazzi perché… Beh, mi sono accorta che le ultime recensioni i libri avevano un’età di lettura molto bassa rispetto alla mia.
Una delle particolarità di questo libro sta nella copertina, ma anche al suo interno ci verranno riservato tante piccole chicche. Come presentarvi questo libro?
Ehm… Se amate le favole siete nel posto giusto e poi… Scorrete in basso per scoprire di più.
Il romanzo di oggi, di cui parleremo e Ultimo venne il verme di Nicola Cinquetti edito da Bompiani.
Titolo: Ultimo venne il verme
Autore: Nicola Cinquetti
Editore: Bompiani
Genere: Narrativa (per ragazzi)/ Favole
Serie: No
Pagine: 154
Data di uscita:3 giugno 2016
Finale: Autoconclusivo
“Contro te povero verme le lagnanze sono eterne”, scriveva Toti Scialoja. Nello spirito del nonsense, con uno spiccato gusto della battuta, una raccolta di favole abitate da molti animali ma qua e là anche da qualche umano. La balena che si sente piccola, il cane poeta che recita la luna per le orecchie di una talpa, bambini fiori e bambini di traverso che bisogna proprio raddrizzare: una raccolta di favole del nostro tempo, in cui la morale è ribaltata e vince il paradosso o semplicemente la stravaganza dei punti di vista.
Prima di iniziare a dire qualsiasi cosa, voglio premettere che non conosco l’autore, ma ciò che mi ha attirato è stato dapprima il titolo e poi la copertina.
Non è da tutti i giorni avere un teschio è un verme nella copertina e leggere sopra poi le parole favole, eppure e ciò di cui sto parlando. Questo senza dubbio è una delle cose che mi ha colpito di più e poi rientra il fatto che in questo romanzo nulla e ciò che sembra perché è un libro diverso da tutti i libri di favole.
E che cos’è? Un libro che deve essere scoperto capitolo per capitolo.
All’interno troviamo 56 favole, non quelle che conosciamo tutti ma favole che hanno l’obiettivo di farci ridere e insegnare una morale, anche perché quello è sempre stato il loro scopo.
Ogni favola ha come filo conduttore il protagonista che è sempre un animale (diverso da quello di prima, ma sempre un animale), ben caratterizzato e che lascia nel lettore la voglia di scoprire di più.
Le favole vengono arricchite oltre che dal testo scritto dalle abili mani di Nicola Cinquetti, anche dagli incredibili disegni di Franco Matticchio un’unione che ci ha visto lungo. Una scelta che secondo me ha fatto la differenza perché se dal punto di vista di un bambino le immagini attirano, dall’altra parte per un adulto è un punto in più per la cura che l’autore ci mette.
Le favole non hanno età, tutti possono leggerla e ricavare il proprio insegnamento perché come diceva Antoine de Saint-Exupéry “Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Quello che voglio dire è che ognuno di noi trarrà qualcosa di diverso dall’altro -da questo libro-, ma sicuramente tutti gioveranno dalla sua lettura.
Lo stile con cui l’autore scrive questo libro è ben delineato sin dall’inizio, si ha ben intesta cosa potremmo aspettarci, tuttavia le cose cambieranno dopo la lettura.
Quello che vediamo è che alcune favole sono ironiche e comiche e altre non capiremo il senso, ma questa scelta ha giovato alla decisione se ci piace o meno il libro perché ancora una volta per me acquista un valore maggiore.
Non nascondo che certe situazioni in certi scenari mi chiedevo come fosse possibile perché è lontano dalla realtà, ma se ci pensiamo bene è quello di cui abbiamo bisogno. E poi… Chi ci dice che con queste parole non possiamo sognare?
A volte basta aprire un libro è iniziare a leggere per farlo, tanto che non basta andare tanto lontano soprattutto quando tra le mani abbiamo “ultimo venne il verme”.
Un libro da sfogliare, un libro che allo stesso tempo ci dà degli insegnamenti, ci regala leggerezza, ironia e un po’ di poesia.
Questa lettura è un po’ come i pacchi a sorpresa, quelle scatole che chiedevamo sempre ai nostri genitori o nonni dell’edicola che non sapevamo mai cosa trovassimo eppure le volevamo.
E poi… Se ciò non bastasse è un libro con all’interno dei racconti brevi, testi che non sono facili da scrivere perché in poco devono dire e dare tanto. Ci sono tantissimi dettagli, cura e determinazione che hanno reso questo libro una bellissima opera.
Ovviamente la scelta fatta dall’autore possa ,e sicuramente succede, generare dibattiti, forse, perché ritenuti non prettamente idonea per i bambini, ma loro hanno bisogno anche di questo; avere gli occhi aperti e su ciò che li circonda.
E poi ci sono quelle favole talmente brevi e di veloce letture che non ti rendi conto di ciò che vogliono dire, tuttavia se si legge davvero con attenzione il messaggio arriva. Il pesce e il canarino è un racconto che potrebbe sembrare non – sense, ma io l’ho interpretato forse il modo più elaborioso.
Due animali vogliono essere l’altro, un sogno che diventa realtà, ebbene questi due parallelismi possono collegarsi anche a noi. Cioè? Quante volte sentiamo in TV un uomo che vuole diventare donna e viceversa? In quel caso si inizia giudicare, parlare male a fare tutte supposizioni che non tocca a noi fare. Che voglio dire?
Beh, semplice, ognuno deve essere libero di sentirsi se stesso, libero di fare le proprie scelte, libero di amare chi desidera. La vita non è una gabbia, ma un cielo limpido e azzurro in cui volare liberi. E a questo pensiero voglio legarmi all’ultima favola (il migliore di tutti) dove vede diversi animali alle prese con la domanda chi è il migliore di tutti.
Questo ci insegna tanto, soprattutto che bisogna essere umili e saper riconoscere i pregi, difetti e sapendo che una volta poggiata la mano sul cuore si è detto e fatto la cosa giusta.
Un libro senza dubbio che consiglio, ma con la premessa di avere una mente aperta e privi di ogni giudizio;
Astenendosi ad essere prevenuti e, a leggere e ricevere solo ciò che si vuole, partendo dal presupposto che diversi non significa sbagliati.