Buon pomeriggio readers,
come sta andando la settimana? Siete pronti per il weekend? Come vola il tempo! Siamo quasi a fine mese e mi sembra che sia passato in un lampo!
Ma andiamo alle notizie di oggi. Per questo venerdì vi volevamo presentare un libro che è uscito anni fa e che era da tempo che desideravo leggere e, grazie alla challenge a cui stiamo partecipando finalmente ho avuto l’opportunità di farlo e devo dire che ne vale davvero la pena.
Io avevo solamente visto il film, ma il libro rivela molte più cose e dettagli, ma andiamo a vederlo insieme.
Il libro di cui andremo a parlare è Acqua agli elefanti di Sara Gruen.
Titolo: Acqua agli elefanti
Autore: Sara Gruen
Editore: BEAT
Genere: Narrativa
Serie: No
Pagine: 363
Data di uscita: 6 aprile 2011
Finale: Autoconclusivo
In un giorno degli anni Trenta a Norwich, una piccola città del Connecticut, passa il treno che trasporta “Il Più Strabiliante Spettacolo del Mondo dei Fratelli Benzini”, uno di quei circhi itineranti che attraversano in lungo e in largo l’America stremata dalla Grande Depressione col loro strabiliante carico di donne-cannone, nani, mostri e animali esotici. Jacob Jankowski, giovane studente di veterinaria di Norwich, accetta di buon grado la proposta, avanzatagli da Zio Al, il megalomane proprietario del circo dei Fratelli Benzini, di curare gli animali del circo. In quel mondo, sottoposto ai capricci e agli umori del volubile direttore e domatore August Rosenbluth, Jacob viene profondamente turbato da due seducenti figure: Marlena, la bella moglie di Rosenbluth, la ragazza che lascia ogni sera stupefatti gli spettatori coi suoi numeri acrobatici ed equestri, e Rosie, l’immensa, pacifica elefantessa che brama limonate e sembra incapace di obbedire al più semplice dei comandi. Un turbamento pericoloso, visto che sia Marlena che Rosie sono in balìa di Rosenbluth, prime vittime della sua gelosia, dei suoi instabili umori e della sua inarrestabile violenza.
Come accennavo nell’introduzione di questa recensione questo libro l’ho letto grazie alla challenge a cui stiamo partecipando che, per questo mese aveva una traccia con una citazione di Charlie Chaplin, e questo libro si collegava in modo eccezionale alla traccia.
Il libro è ambientato in un circo negli anni Trenta, ma non solo, infatti la storia (che all’impatto mi ha ricordato molto l’inizio del film Titanic) è raccontata dal nostro protagonista Jacob, che ormai anziano comincia a ricordare quel periodo della sua vita dove tutto è cambiato. Infatti con un’alternanza di flashback, tra presente e passato, la nostra storia ha inizio.
Jacob, è un giovane studente di veterinaria a cui manca poco alla laurea, quando riceve una notizia che stravolge e sconvolge la sua vita e il suo futuro.
Completamente distrutto Jacob comincia a vagare senza meta lungo i binari della ferrovia, quando improvvisamente passa un convoglio del treno. Lui non sa che treno sia e dove è diretto, ma decide di salire sul treno e vedere dove questo lo porterà.
Quando si accorgerà che il treno dov’è salito ospita un circo, un circo su rotaie.
Il libro è ambientato durante la Grande Depressione in America, degli anni Trenta del Novecento, in quegli anni moltissime imprese fallirono e grazie all’autrice noi vedremo come si viveva a quel tempo, inoltre conosceremo nel profondo tutti i retroscena di un circo itinerante in quegli anni.
Sara Gruen non risparmia niente al lettore, non lesina sulle parole e racconta i fatti crudi e nudi di ciò che succedeva dietro le quinte di quello show.
Il punto focale dell’intera storia sarà Jacob, infatti il suo racconto che avviene tramite i ricordi e veri e propri flashback, ci faranno conoscere di più la sua storia e tutti i personaggi che lui incontra mentre si trova a viaggiare insieme al circo.
Jacob si ritrova infatti a lavorare, prima come tuttofare, poi come veterinario per “Il più Strabiliante Spettacolo del Mondo dei Fratelli Benzini” e qui la sua vita, da che sembrava finita, ricomincia.
La storia ha anche come filo conduttore anche l’amore tra Jacob e Marlene, che nasce piano piano, tra i due all’inizio ci sono solo molte occhiate, e comprensioni a livello intellettuale. Non ci può essere niente di più perchè Marlene è sposata, non ad una persona qualunque, ma proprio al direttore del circo August Rosenbluth.
Se avete mai letto un libro dove c’è un personaggio antipatico, ecco August è tutto questo e ancora di più. Se mi scusate il linguaggio poco pulito che userò direi senza mezzi termini che è un sadico “bastardo”.
Non conosce la pietà nè con gli animali nè con le persone, e tutti quelli che sono intorno a lui ne fanno le spese, tra cui in modo più massiccio sua moglie e Rosie, l’elefantessa che il circo ha acquistato da un altro che era in fallimento.
Rosie, chiunque di voi legga il libro o veda il film, non può fare a meno di innamorarsi di lei. Quando si dice che gli animali sono simili agli umani, possiamo affermare che con lei si capisce tutto, le emozioni che trasmette attraverso i suoi occhi ti fanno capire ciò che intende e sente.
Il rapporto che si instaura tra Jacob e Rosie è profondo e in un certo senso misterioso.
Tutte le persone che lavorano nel circo sono in balia del carattere di August dei suoi sbalzi d’umore e la sua ira senza motivo.
L’espediente usato dall’autrice per questa narrazione ci fa provare tutti gli stati d’animo possibili ed inimmaginabili, inoltre ci mette di fronte due aspetti della vita: la giovinezza e la vecchiaia.
Ciò non solo ci viene descritto negli aspetti più evidenti, come la forza, la voglia di avventura ecc…, ma anche nei pensieri di Jacob, nei suoi sogni e nelle sue emozioni.
Dei personaggi secondari su cui mi sarebbe piaciuto approfondire un pò la storia e le vicende sono senza dubbio quelle del nano Walter e del vecchio Calem con cui Jacob instaura un bel rapporto di amicizia.
Ma sarà solamente quando quando finiremo il libro e leggeremo le note dell’autrice che capiremo che questa non è solo una bella storia. Infatti l’idea di questo romanzo è nata per far luce e far conoscere alle persone come erano i circhi in quei primi anni del ‘900 e in che modo gli animali venivano usati e trattati.
E penso, a chi come me ha letto il libro, non vedrà mai più i circhi come li vedeva prima.
Consiglio il libro a tutti, infatti il romanzo non ha un genere principale e per una volta, anche se sarà strano, consiglio di non notare la copertina del romanzo in quanto da un’impressione completamente opposta al romanzo.
Come sempre spero che questa recensione vi piaccia e vi do appuntamento alla prossima!