Buon pomeriggio readers,
era da tanto tempo che aspettavo la giusta sensazione per scrivere questa recensione. So che è passato molto tempo, ma eccomi di nuovo qui per presentarvi il terzo volume della serie “Il romanzo di Ramses” che s’intitola “La battaglia di Qadesh” scritto come sempre dal nostro mitico Christian Jacq.
So che molti di voi probabilmente conoscono la serie ma per chi di voi non la conoscesse QUI e QUI, rìtroverete le recensioni dei primi due libri della serie, inoltre vi avviso di non continuare a leggere se non avete letto i primi due libri in quanto, anche se non di proposito, potreste trovare degli spoiler. Per tutti gli altri vi invito ad andare avanti!
Titolo: La battaglia di Qadesh
Autore: Christian Jacq
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo storico
Serie: Il romanzo di Ramses #3
Pagine: 407
Data di uscita: settembre 1997
(ripubblicata in una nuova edizione il 23 febbraio 2016)
Finale: Aperto
Forte e armoniosa, la nuova capitale Pi-Ramses rispecchia il carattere del faraone. È una città dalla bellezza miracolosa e il suo compimento sembra aprire a un’era di ricchezza e di pace. Ma Nefertari, la bella tra le belle, scruta il cielo: gli uccelli sono nervosi, si prepara una tempesta che scuoterà la famiglia reale, e vedrà il nemico varcare il sacro suolo d’Egitto. Ramses, il Figlio della Luce, dovrà affrontarlo in una prova decisiva, che le generazioni a venire non dimenticheranno.
Il libro incomincia nel punto preciso dove si era interrotto il racconto precedente, ciò non solo facilita il lettore nel ricordare gli avvenimenti ma ci fa capire che Christian Jacq ha ideato la serie di romanzi in modo continuo e cronologico.
Rispetto ai primi due libri della serie, si ha subito l’indizio che questo romanzo sia più ricco di azione e avvenimenti rispetto al precedente, infatti la nostra teoria ci viene confermata prima del raggiungimento della metà del libro.
Ma andiamo ad approfondire le vicissitudini che Ramses e Nefertari devono affrontare in questo libro.
Infatti come annunciato dalla trama, e dopo parecchie battaglie, decisive sì, ma di poco conto, Ramses dovrà affrontare il suo nemico, il popolo Ittita, nella battaglia che, in seguito diverrà memorabile e che segnerà la vittoria o la sconfitta del regno d’Egitto.
Ho apprezzato in modo particolare i punti di vista del popolo Ittita che ci fanno capire il loro modo di pensare, i loro costumi e le loro abitudini e idee in merito al governo del regno. In questo libro si svela sempre di più la trama e i personaggi che complottano e tramano dietro le spalle di Ramses.
Quest’ultimo sarà messo alla prova più volte nel corso del libro e il culmine lo si ha quando uno dei sortilegi dello stregone Ofir riesce a colpire Nefertari e lei rischia di morire.
Sarà in quel momento che vedremo la grandezza del suo amore per la regina, infatti Ramses si imbarcherà per un viaggio alla ricerca di una pietra che possa salvarla. Arriverà fino in Nubia, dove grazie al suo amico Setau e a sua moglie Loto troveranno il magico oggetto. E sarà lì, proprio nel luogo del ritrovamento che Ramses deciderà di far erigere un tempio in onore della grande coppia reale.
Nel frattempo, Mosè, che si era stabilito suo monte Sinai, riceve una visione da Dio che lo esorta a liberare il suo popolo, non in quanto schiavi poiché molti di loro sono comuni lavoratori, bensì in quanto loro sono impossibilitati a credere in un unico Dio in un paese dove viene condivisa la religione politeista.
Mentre Mosè torna in Egitto, Ramses parte insieme al suo esercito per affrontare gli ittiti, ma cadono in una trappola e sarà solo grazie all’intervento divino di Amon e al suo fedele leone Massacratore che Ramses ne uscirà vittorioso.
Nel frattempo Asha, che si trovava, presso le zone di frontiera, viene catturato da Hattusil che cercherà di usarlo per i suoi scopi ma tramite un codice inserito nella lettera inviata a Ramses lui riuscirà a capire l’inganno ordito da Hattusil.
Uno dei personaggi che apprezzo sempre molto è la regina madre Tuya, che con la sua saggezza e la sua risolutezza, insieme a Nefertari riesce sempre a portare consiglio al Faraone.
Apprezzo particolarmente anche le scene dove vediamo gli scorci privati della vita di Ramses insieme ai figli e mi piace come l’autore riesca a farti viaggiare in questi luoghi e ambienti pur trovandoti a casa tua.
Come sempre il romanzo ha un finale aperto infatti come dicevo all’inizio della recensione ogni fine romanzo coincide con l’inizio dell’altro libro.
Quindi senza svelarvi altri dettagli, posso affermare che questo terzo volume mi ha appassionato più dei precedenti in quanto il lettore viene trattenuto sulle pagine da continui colpi di scena e avvenimenti che si devono seguire con attenzione se no si può incorrere nel rischio di non capire qualche passaggio che può poi risultare importante.
Posso concludere che questa serie non delude mai, inoltre per chi come me ama gli Egizi e tutto ciò che riguarda quel periodo, questa serie di romanzi, secondo me, sono una tappa fondamentale.
Poi, come valere aggiunto, la scrittura di Christian Jacq ha la capacità di farti vivere tutto ciò che vive il protagonista, ascoltare i suoi e gli odori che lo circondano, ti senti letteralmente trasportato in quei luoghi mentre li leggi, ma basta dilungarsi ancora…
Io come sempre vi do appuntamento alla prossima recensione!
La mia valutazione…
4 risposte a "La battaglia di Qadesh di Christian Jacq – Recensione"