Fai bei sogni di Massimo Gramellini – Recensione

Buongiorno lettori,
eccoci di nuovo qui per la presentazione di un libro che spero vi possa piacere com’è piaciuto a me.
Il romanzo di cui parleremo oggi è Fai bei sogni di Massimo Gramellini.
Anche questo libro, che mi è stato regalato un paio di anni fa, vegetava nella nostra libreria in attesa di essere letto, e devo ringraziare la challenge a cui stiamo partecipando che mi ha spronato a leggere questo libro in quanto si abbinava bene ad una traccia.
Oltre a questo volevo dire che grazie a questa iniziativa, io e mia sorella, ci siamo accorte che stiamo leggendo di più e con più entusiasmo che forse avevamo un pò perso durante lo scorso anno, ma adesso eccoci qui pronte a leggere tutti i libri che ci capitano sottomano o che attirino la nostra attenzione.
Ma andiamo a conoscere meglio il libro che vi ho appena prensentato…

 

 

 

Titolo: Fai bei sogni

Autore: Massimo Gramellini

Editore: Longanesi

Genere: Narrativa

Serie: No

Pagine: 216

Data di uscita: 1 marzo 2012

Finale: Autoconclusivo

“Fai bei sogni” è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. “Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. “Fai bei sogni” è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

 

Quando ho iniziato la lettura del libro non avevo idea che il libro non era un romanzo qualunque, in quanto regalo non mi ero informata più di tanto, e oltre a leggere la trama non avevo fatto altro, ma che narrava invece le vicende vissute dall’autore stesso.
Infatti il romanzo è un libro di crescita interiore, di scoperte e di accettazione che Massimo Gramellini fa e che ha deciso poi di trascriverle su carta e di dedicare il libro a tutti coloro che, nella loro vita, hanno perso qualcosa, di più o meno importante, ma che come lui si sono ritrovati ad un passo dal smarrire sè stessi.
All’inizio della lettura, non sapendo che si tratta di una storia autobiografia, e quindi non avendo idea che le vicende narrate erano reali, mi sono immedesimata subito nel personaggio di Massimo da bambino e ho vissuto, come lui la tragedia che si abbatte all’improvviso sulla sua vita. Anche i pensieri e i ragionamenti di lui da adulti mi hanno fatto ancora di più calare nella storia.
Ma andiamo con ordine.

 

Il libro racconta le vicende di Massimo, un bambino di nove anni, che perde improvvisamente la mamma, e che solo dopo più di quarant’anni scoprirà quello che le è successo davvero.
Per la prima volta, faccio fatica a portare qui tutti i miei pensieri e sentimenti che mi ha suscita la lettura di questo romanzo, non solo riuscirei a riempire pagine intere raccontandovi tutto ciò che mi ha colpito del libro e della crescita personale di Massimo, ma come mi ha detto mia sorella, che ogni volta ascolta sempre le mie impressioni sul libro che ho appena finito di leggere, “così gli dici tutto e a questo punto che cosa gli rimane da leggere?”.
E come sempre mi ritrovo a dargli ragione ma questo limita ancora di più ciò che vi posso raccontare del libro perchè qualunque riferimento io faccia vi potrei fare dei piccoli spoiler e , io, come penso tutti voi, odio gli spoiler soprattutto quando cerco una recensione per capire se quel determinato libro mi possa piacere o meno o se vale la pena di comprarlo.

Ma torniamo al libro vi voglio dare un piccolo avvertimento, cioè quella di tenere dei fazzolettini a portata di mano, e se non mi capita spesso di usarli devo dire che qui ne ho avuto bisogno, soprattutto in alcuni punti salenti della storia.

 

Il libro oltre ad affrontare temi importanti come la perdita di una persona cara, in questo caso la madre del nostro protagonista e autore, è anche un romanzo di crescita e di accettazione dei fatti della vita e della vita stessa.
Vediamo il nostro protagonista crescere, prendere decisioni, lo vediamo mettere a nudo le sue emozioni e ci porta ad analizzare tutti i suoi sentimenti e il suo “stadio” del dolore, mantenendo sempre uno stile di scrittura magistrale.
Con lo stile di scrittura semplice, a volte ironico, rende la lettura fluida e scorrevole, si sofferma sui fatti e li analizza, alcune volte in un modo che può sembrare imparziale ma ciò è dovuto al fatto che cerca di riportare su carta i fatti per come sono accaduti senza il suo giudizio personale. Questo non solo gli fa onore ma fa in modo da non cadere nella contraddizione opposta, cioè assumendo il ruolo di vittima.
Il piccolo Massimo vede la morte della madre come un’ingiustizia, che il bambino non riesce naturalmente ad affrontare; poi lo vedremo da adolescente che cerca in ogni modo di apparire “normale” agli occhi degli altri ragazzini, inventando anche delle bugie per giustificare l’assenza della madre.
L’autore ci fa vivere ogni fase del suo percorso di crescita e accettazione con tutti i suoi alti e bassi.

 

Fai bei sogni è un romanzo che ti “scava” dentro mentre lo leggi, alla fine ti lascia una morale e un’insegnamento per aiutarti a superare momenti come quello che affronta il nostro Massimo.
In questo libro si scopre che la paura di ammettere una verità che, forse si era anche immaginata, può cambiare il tuo modo di agire e comportarti. Infatti quando Massimo riesce finalmente a mettere da parte tutte le incomprensioni e le sue paure riesce finalmente ad accettare che: “Tutto ciò che ci succede è sempre giusto e perfetto.”
Tutto ciò che l’autore ci trasmette tramite il libro è che solo quando si accetta la verità e il dolore che ne consegue possiamo davvero vivere la nostra vita. E’ importante, per ognuno di noi, accettare le cose brutte e gli ostacoli che la vita ci mette di fronte perchè ogni cosa e situazione ci dona qualcosa e l’insieme di tutto ci dà l’esperienza.
Imparare dai limiti che la vita ci pone davanti facendo sempre in modo che loro non ci “mettano” sotto.

 

Quello che mi rimarrà del libro, oltre a diversi spunti che mi ha dato nel corso della lettura, è il coraggio con cui Massimo Gramellini ci racconta uno dei momenti più tristi e peggiori della sua vita.
In conclusione, mi scuso con voi lettori, in quanto so già di non avervi riferito quello che volevo del libro e so che troverete “ridotta” questa recensione ma mi sono ritrovata a scrivere parti e a cancellarle subito dopo.
Anche se breve spero che questa recensione possa far comprendere il genere di romanzo che vi ritroverete tra le mani, infatti per chi di voi si approccia solo al titolo, o alla copertina, senza magari leggere la trama sono quasi sicuro che ne rimarrà deluso.
Concludo dandovi una piccola informazione di questo romanzo è stato tratto anche un bel film, che adesso che ho letto il libro vedrò di recuperare al più presto!
Come sempre vi saluto e vi do appuntamento alla prossima recensione!
La mia valutazione…


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