Buon pomeriggio readers,
sono molto felice di presentarvi questo libro perché tratta temi che ci toccano tutti da vicino, che fanno riflettere e che almeno una volta si dovrebbe leggere.
Non nascondo che forse non è il genere per tutti dato che è una raccolta di poesie, ma credo che in qualche modo il fatto che il libro non sia “pesante” possa aiutare a capire meglio.
E quindi senza ulteriori indugi oggi parleremo del romanzo… L’amore che meriti di Nicolas Paolizzi edito da Rizzoli.
Titolo: L’amore che meriti
Autore: Nicolas Paolizzi
Editore: Rizzoli
Genere: poesia
Serie: No
Pagine: 192
Data di uscita: 11 febbraio 2020
Finale: chiuso
“Ho scritto questo libro perché avevo bisogno di dire a me stesso e a chi mi stava intorno: ogni giorno stai apprezzando la tua vita a metà, meriti di ricevere l’amore che dai agli altri ed essere finalmente felice. Racchiude poesie e testi che custodiscono tutto ciò che serve per amarci di più e amare di più ogni cosa. Racchiude tutti i motivi per cui bisogna amare la vita.”
Con “L’amore che meriti” Nicolas apre il suo cuore per regalarci una raccolta di pensieri poetici sempre emozionanti, diretti e sinceri.
Com’è nata la scelta di questo libro?
Diciamo che è stata una catena di fatti e che allo stesso tempo tutto è avvenuto per caso, ma ringrazio la bookchallange organizzata dal blog Toglietemi tutto, ma non i miei libri per avermi permesso di scoprire questo autore e soprattutto questo libro.
Dovete sapere che di solito le prime cose che mi attraggono sono il titolo e la copertina e che poi, solo in un secondo momento leggo la trama. La scelta di questo romanzo è avvenuta così… dapprima per ciò che mi ha colpito e poi la trama ovviamente, ma c’è un altro motivo, ovvero dovevo legare questo libro con la traccia della sfida.
Cosa aveva di particolare? Beh, nella copertina doveva esserci un palloncino e quindi l’ha scelta è stata sicura e determinante.
Se non siete del tutto sicuri… scorrete verso in basso e scoprite di più sul libro e state certi, non ve ne pentirete!
Questo libro inizia con il botto, non c’è nulla che venga lasciato al caso o da sottovalutare perché sin dalle prime pagine si evince cosa ci riserverà l’autore con le sue parole, anche se nel lettore lascia un solco molto più profondo che nessuno si sarebbe aspettato. Prima di iniziare ed entrare nel clou della vera e propria recensione, ciò che mi ha colpito è stata la dedica dell’autore:
A chi crede nell’amore,
a chi cade e si rialza,
a chi si è perso per troppo tempo,
a chi ha ricominciato a lottare
E sebbene potrei pensare che è solo una dedica, già qui, in queste piccole e brevi frasi si capisce il verso che l’autore vuole dare al suo libro. L’introduzione che Nicolas Paolizzi fa è toccante quanto interessante ed emozionante e che, ancora una volta ci porta a riflettere su ciò che ci circonda, sulla società e su ciò che essa si aspetta da noi.
Questa citazione che ho riportato appena sopra è una delle tante che mi ha colpito più di tutto perché racconta una realtà, ci fa vedere con occhi “critici” cosa è importante, anche se non dovrebbe esserlo e poi quello che mi chiedo cosa rende qualcuno o qualcosa diverso? Cosa o chi lo stabilisce?
Non nascondo che le due frasi di dopo sono quelle che mi stroncano, che mi fanno rimanere senza fiato e che dovrebbero portare tutti a riflettere perché… è impossibile che ancor’oggi queste cose succedono, che la società giudichi una persona per chi è, per come vuole essere o come vuole vivere.
Si deve dire basta!
Questa poesia o, almeno una parte di essa è quella che l’autore dedica credo al nonno dato che ha lo stesso titolo, ma cosa ci sorprende? Beh, almeno per me è questo verso perché è proprio in queste parole che il lettore si sofferma, che analizza i sentimenti che prova e quello che per lui/ lei significa.
Io non amo molto il termine rincorrere perché ad esso spesso lo collego con altro termine quale dolore, sofferenza e delusione, ma in questo caso l’autore ci fa vedere un altro aspetto, un dettaglio di cui prima non mi ero minimamente curata.
Non nascondo che questo verso è qualcosa di attuale e quotidiano che, anche noi possiamo comprendere e nel quale rispecchiarci, soprattutto dopo il tempo che abbiamo passato a casa e lontano dagli affetti.
In questo verso ci sono quattro elementi principali, su cui fare attenzione: il tempo, quegli attimi che possono valere tanto e niente ma che non ritorneranno mai indietro; la famiglia che spesso ci causa dolore o con cui si litiga, ma è la stessa che non ci abbandonerà mai, anche quando sbagliamo.
Continuano con altri due elementi: gli amici, beh qui è un tasto dolente perché spesso sono le stesse persone che se ne vanno, che ci lasciano un vuoto nel cuore, ma se vediamo l’altra medaglia ci sono anche chi rimane con noi nonostante tutto e su cui possiamo contare sempre e poi… o infine, non perché meno importante c’è l’amore.
Un sentimento che tutti conoscono, che hanno provato sulla pelle e che magari non vorrebbero più provare, ma amare significa anche credere, sognare e lasciarsi andare perché non si sa mai cosa la vita ci riserva e poi… come diceva Alfred Tennyson: E’ meglio aver amato, e perso che non aver mai amato.
Ci sono diversi temi che l’autore affronta è uno dei tanti è quello legato alla famiglia, al non sentirsi al sicuro, accettati e al vivere in una situazione familiare dove tra i genitori non c’è amore ma tanti litigi e grida.
In questa poesia rispecchia tutto quello che un ragazzo vive tra le mura di casa, nello stesso posto che dovrebbe sentirsi al sicuro e che spesso non succede. Dovrebbe essere lo stesso luogo dove spesso si cresce, si matura e si diventa le persone che si vuole diventare. Una delle cose che mi ha colpito è stata il primo rigo dopo la prima strofa, ovvero… “sono il risultato di”, e questo mi porta a farmi delle domande cui non sempre ho una risposta.
Cosa definisce chi siamo? E così, con questo mi collego alla citazione che ho riportato sopra perché è qualcosa di forte, intenso e che dovrebbe far riflettere, soprattutto perché subito dopo si legge l’intera poesia e si capisce il significato o quello che per noi significa.
Dobbiamo sentirci tutti nel posto giusto senza nessuna riserva, ma come farlo? Beh, io sto ancora cercando di capirlo e voi?
Scorrendo tra le pagine si riscontrano piccoli tesori come questo, dove tutto urla “io ci sono”, “io sono tra quelle righe”, sulla mia pelle ho proprio quei brividi, eppure si continua a leggere perché ci fa sentire bene.
Il libro ha uno stile impeccabile, ogni poesia è in qualche modo collegata a quella di prima, ogni pagina e ogni verso ha un filo conduttore, delle emozioni che si collegano alle parole in cui il lettore si può rispecchiare.
Questa poesia ha un richiamo verso la vita, un richiamo che dice di lottare e trovare quella pace e quell’amore che con difficoltà si tenta di avere o di raggiungere, ma in fin dei conti quelle parole sono tanto vere quanto temibili.
Anche in questo caso uno dei dettagli principali è il tempo, viene da chiedersi perché è così importante?
Ci sono svariate risposte, una più giusta dell’altra, ma ad essere sinceri questo dipende dalla persona che legge, che sente sulla pelle quelle emozioni e che, chiudendo gli occhi le capisce davvero percependo l’’immensa profondità perché… in fin dei conti il tempo può essere infinito ma non la vita.
E così, in un libro dove il filo conduttore sono i sentimenti era impossibile che l’autore non scrivesse qualche poesia sull’amore. Credo che questo sia uno dei sentimenti più forti, quello che ti porta a ridere, fare delle follie ma che allo stesso tempo è capace di distruggerti. Qui ho riportato solo un verso, ma l’intera poesia ha uno stile dolce, melodioso, puro e ci fa sentire così bene leggendola che non ci rendiamo conto subito, non prima di aver finito.
Un altro aspetto di questa poesia è un po’ la situazione tra un lato negativo e un altro positivo, come per esempio l’infelicità che si trasforma in felicità, o come sentirsi un vuoto che poi viene riempito, come la tristezza che si trasforma in felicità e quindi… l’amore è anche questo.
Questa strofa mi ha ricordato un’altra poesia, s’intitola Restare, dove tutto si basa sull’amore e quel noi che è così importante che si racchiude in questo verso:
«Ci sono io qui, resta con me».
E restare diventa la cosa più bella del mondo.
Un libro spettacolare, con poesie bellissime che ci fanno pensare molto e che ti entrano nel cuore fin da subito facendoti provare lunghi e intensi brividi.
E, infine con quest’ultima citazione voglio concludere questa recensione, soprattutto dato che mi sono dilungata fin troppo, ma un libro come questo merita tutte le attenzione dovute.
Nicolas Paolizzi ha scritto una raccolta di poesie piena di storia, con frasi semplici ma d’effetto, che lasciano nel lettore emozioni pure, un messaggio diretto, fresco e toccante.
Questo è un libro da tenete sopra il comodino, da regalare e rileggere perché quello che ti trasmette va al di là di qualcosa di banale, ma entra nelle vene e ti scalfisce lentamente.
Perché ho voluto riportare queste strofe?
Beh, è semplice perché è in queste parole che ancora una volta il lettore si rispecchia, negli stessi versi in cui l’autore riprende in mano la sua vita e fa riflettere il lettore e che, ancora una volta ci riporta nella sua di vita.
Tutti meritiamo l’amore e di essere amati, così come tutti meritiamo di essere felice e di rendere felice.
Ed è così, con queste parole che vi saluto e che vi chiedo di ritrovarci domani per un nuovo appuntamento e nuovi libri da scoprire.
A presto!
La mia valutazione…