Apotheosis: L’ultimo Re di Atlantide di Massimo Civita – Recensione

Buongiorno lettori,
eccoci di nuovo qui insieme per farvi conoscere un nuovo libro.
Questo romanzo l’ho letto tramite una collaborazione con l’autore, che ringrazio infinitamente per averci inviato una copia cartacea del romanzo, ma anche per la pazienza che ha dimostrato mentre aspettava la nostra recensione. Mi scuso ancora per questo contrattempo, ma in questi giorni sto cercando di recuperare tutti gli arretrati.
Ma torniamo al nostro romanzo che si intitola Apotheosis: L’ultimo Re di Atlantide scritto da Massimo Civita e scopriamo qualcosa di più…

 

 

TITOLO: Apotheosis: L’ultimo Re di Atlantide

 

AUTORE: Massimo Civita

 

EDITORE: Self-publishing

 

GENERE: Avventura/Fantasy

 

SERIE: No

 

PAGINE: 306

 

DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 febbraio 2019


Tre ragazzi entrano in possesso di un antico manufatto di Atlantide che si rivela essere un prodotto della tecnologia dell’antica civiltà. L’ultimo Re di Atlantide entra in contatto con loro e li conduce alla riscoperta della città perduta attraverso una delle sue colonie. Un racconto che si alterna tra drammi umani e ambizioni divine, l’epopea di un popolo distrutto dalla sete di potere e dalla corruzione dei singoli. Una storia d’amore platonico, un’avventura fatta di misteri, enigmi e umorismo.

 

 

Quando l’autore ci ha contattato per proporci la recensione del libro sono rimasta subito colpita dal titolo. Da grande fan di tutto ciò che riguarda il mondo antico come gli egizi e i Greci ho deciso subito di accettare la collaborazione, leggenda in seguito la trama mi ha stuzzicato ancor di più.
Per cause maggiori l’ho potuto finire solo adesso e con la storia ancora bene impressa in mente sto buttando giù la recensione. Dopo lungo tempo massimo Civita ha deciso di rileggere, revisionare e tagliare i due libri e unirli nel romanzo di cui da vi vado a parlare…

 

La storia si apre con una piccola dissezione su chi è davvero fautore del proprio destino ed è così che facciamo conoscenza dei tre protagonisti della storia: Leopoldo, detto anche Leone, Edward chiamato anche Eddy e Ilene.
La storia all’inizio appare lenta, si fa fatica ad ingranare e a entrare nell’ottica che ci propone l’autore, ma dopo i primi capitoli e dopo aver compreso il linguaggio dell’autore la lettura diventa più scorrevole.
Facendo un piccolo salto avanti arriviamo al punto in cui tre amici entrano in possesso del manufatto di Atlantide è che non solo si scoprirà il prodotto di un’arte tecnologia di una civiltà ormai perduta, ma sarà anche la scoperta di enigmi e misteri che porteranno i ragazzi a fare un viaggio ai limiti dell’umana concezione.

 

L’autore, facendo uso di un’approfondita conoscenza della materia quali gli scritti di Platone e dei miti greci ci racconta la sua versione della mitica civiltà perduta di Atlantide. Naturalmente non vi andrò ad esporre in dettaglio in che modo l’autore ci ha esposto ciò perché andrei a farvi un grosso spoiler sulla trama e noi cerchiamo sempre di evitarlo il più possibile. Quello che ci rimane del libro una volta finito è una piccola autoanalisi che l’autore ci fa vivere attraverso l’avventure dei tre ragazzi.

 

L’incontro con l’ultimo re di Atlantide, come ci avverte fin dal principio il titolo del libro è qualcosa di completamente diverso da quello che ci aspettavamo. Inoltre l’autore mette in luce, tramite la parola dei tre ragazzi, temi profondi che riguardano ognuno di noi come l’amicizia, i rapporti umani, i sentimenti e le nostre fragilità che fanno da sfondo ad un’avventura che mette le radici in un mondo ancestrale e mitico al quale risalgono le nostre radici.
Come si suol dire non si può conoscere il presente senza aver conosciuto e studiato è il passato.
Con queste ultime parole chiudo la mia recensione consigliando il libro a coloro che possono trovare interessante queste tematiche, ma come dico sempre lasciatevi coinvolgere, scoprire ed imparare ad apprezzare nuovi libri e nuovi generi.
Io come sempre vi do appuntamento alla prossima recensione.

 

La mia valutazione… 


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