Buon pomeriggio readers,
oggi abbiamo un programma ristretto o almeno io c’è l’ho, so che direte ma sei a casa, purtroppo questo significa che in questi giorni devo fare di tutto per far sì che al ritorno al lavoro io abbia tutto pronto. Riprendiamo la nostra consuetudine ovvero quella di recensire libri già letti, in questo periodo è una di quelle attività che vacilla di più, ma pian piano torniamo definitivamente. Questo libro di cui vi parlerò lo conoscete già, avevamo fatto una piccola segnalazione e oggi ho l’opportunità e la possibilità di approfondire tutto quello che non abbiamo potuto.
Siete pronti a scoprire il resto della trama con me, so che la storia vi piacerà, perché è stato incredibile far parte di questa storia, anche se come lettore che poi… lo sappiamo tutti che leggere significa anche volare con la fantasia e l’immaginazione.
Il libro di cui vi parlerò è “Trovami un modo semplice per uscirne” di Nicola Nucci edito da Dalia Edizione della collana Dalia Narrativa.
Titolo: Trovami un modo semplice per uscirne
Autore: Nicola Nucci
Editore: Dalia Edizioni
Collana: Dalia narrativa
Genere: Narrativa
Serie: No
Pagine: 176
Data di uscita: 11 Marzo 2019
Finale: Autoconclusivo
Cosa possono fare due ventenni annoiati in una settimana di ferie? La rivoluzione. Nick e il suo amico trascorrono le giornate sul divano di uno scantinato a parlare di musica, a bere e a fumare ma, nel momento indefinito in cui questo dialogo prende forma, qualcosa in loro cambia. Nick, il più audace tra i due, cerca di trascinare l’indolente amico, operaio di un’azienda conserviera, in un progetto che, a suo dire, li farà alzare finalmente dal divano e che cambierà il mondo: “Rivoluzione!” si chiamerà. Sarà una sorta di grande varietà, un bel “prodotto”: corpi che ondeggiano, belle ragazze, cuochi famosi. Ci siamo, la rivoluzione è pronta. Se non fosse per un temporale…
Questo libro porta con sé qualcosa che non nascondo si avvicina un po’ al momento che stiamo vivendo, proprio come dice la trama: Cosa possono fare due ventenni annoiati in una settimana di ferie? Ebbene, penso che stavolta questo libro può fornire uno spunto hai ragazzi, uno dei tanti è leggere e secondo prendere spunto da ciò che i protagonisti s’inventeranno, ovviamente rimanendo a casa. Per me è la prima volta, è il primo romanzo che leggo di Nicola Nucci, un giovane autore che ho scoperto e di cui sono rimasta davvero molto sorpresa, dovuto molto anche al tema trattato e alla giovane età dei protagonisti.
Lo so, mi state chiedendo di andare avanti e lo farò, sono consapevole che non vi ha soddisfatto queste piccole parole e quindi… andiamo alla vera e propria recensione del libro.
Trovami un modo semplice per uscirne è un romanzo che come dice la trama stessa parla di due ragazzi ventenni che sognano un futuro migliore, ma talvolta è più facile a dirsi che a farsi. Quello che mi ha da subito colpita è stato quanto veritiera e reale mi è sembrata la loro realtà, quanto non nascondono ciò che in realtà stiamo vivendo e quello che ci troviamo ad affrontare.
L’autore ammette che questo romanzo doveva essere un testo teatrale, un fattore che spesso si nota durante i dialoghi dei due amici, una storia narrata che non cambia del tutto la stesura del romanzo. Questa caratteristica e ciò che distingue l’autore, che rende unico il suo romanzo, lo stile che a sua volta lo arricchisse e forse, dico forse talvolta lo penalizza.
La verità e che ognuno di noi può rispecchiarsi nei due giovani, tutti abbiamo delle ambizioni, sogni e speranze, ma quante di queste si realizzano e quanto è difficile farlo? La voglia del loro cambiamento nasce da una macchia di umido sul soffitto dello scantinato, lo stesso posto dove si svolge la storia.
Ci sono tantissimi argomenti che i due amici fanno, uno di questi è la musica, stesso tema che spesso ci accomuna, i quali condividono concerti, artisti e cantanti preferiti. Perché questo ha importanza? Beh, Trovami ancora un modo per uscirne è la famosa canzone dei Verdena, molti non la conoscono proprio come me, altri sanno di cosa parlo e quindi questo titolo è stato anticipato da ciò che l’autore ha dato al romanzo.
La musica è ciò che lega gli amici, parlano anche di quello che è avvenuto ai Kings of Convenience, la tappa finale della loro conversazione è la rivoluzione, ovvero il tema principale di questo romanzo. La rivoluzione viene vista in tutte le sue sfumature, compresa quella del concetto semplice a quello più complesso, anche se ciò dovrebbe venire in un dialogo di due giovani ragazzi.
La domanda che ci viene da porci è semplice, se sono tante, ma quella che risalta è perché bisogna fare una rivoluzione? E poi subito dopo ci viene da riflettere e ci porta alle successive domande cos’è o come si fa?
Lo stato d’animo e i caratteri dei personaggi si riflettono in quello delle nuove generazioni, qualcosa che possiamo comprendere e con cui tutti i giorni dobbiamo fare i conti, anche se non sempre siamo d’accordo e che ci troviamo travolti dalla vita. Una cosa che ci colpisce e che introno ai due giovani non ci sono altri personaggi, gira tutto intorno a loro, anche se molte persone vengono menzionati, si hanno poche informazioni su di loro e sono le stesse che apprendiamo attraverso i loro discorsi.
Il primo dei nostri protagonisti è Nick, intraprendente, convinto e colui che sa tenere le redini del discorso; il secondo protagonista è anonimo, non viene mai menzionato il suo nome, ma sappiamo che esiste, che lavora in una fabbrica di pomodori ed è incerto e persino le sue azioni sono ambigue e del tutto confusionarie.
La cosa che mi ha stupito e dico davvero è stata quella di fare rivoluzione, trovare un modo originale e moderno di farla, di spacciare come prodotto, ma alla fine c’è da chiedersi che cos’è davvero, cosa significa per voi la rivoluzione?
È strano porsi questa domanda, soprattutto perché il più delle volte la nostra mente la collega subito alla guerra, alle battaglie e alla storia, subito dopo si pensa alle rivoluzione che hanno fatto donne e uomini e che oggi ci permettono determinati diritti, ma per noi cos’è? Il secondo protagonista è più pacato, disposto a compromessi,ma nonostante ciò si farà trascinare ed entusiasmare dal suo discorso, una conversazione che si diletta tra alcol e fumo.
Allo stesso tempo c’è da chiedersi cosa davvero ne può venire fuori mischiando questi due, dall’altro la cosa che mi ha ancora di più colpito è stato il coraggio di Nicola Nucci nell’affrontare temi così delicati in modo molto bizzarro.
Una lettura che si legge quasi d’un fiato, con descrizioni e azioni assenti ma con un grande impatto nel discorso e nel dialogo tra i due protagonisti, la base di tutto. Lo stile è colloquiale, ma allo stesso tempo ammicca ai testi di gruppi indie fatti di deformazioni e riferimenti.
Eppure questo libro ci porta a riflettere e un’altra domanda che nasce spontanea è:
perché fare la rivoluzione? La risposta sembra arrivare semplice, avviene in un momento di difficoltà reale, spesso dovuta ai problemi di lavoro, alle possibilità che una città non riserva e quindi bisogna trovare un modo per uscirne, al proprio modo e non a quello che vogliono gli altri. La loro rivoluzione in realtà comincia ad avere sempre più l’aspetto di un varietà, con tanto di brand e logo sottoposto alle regole del mercato. I pensieri che allo stesso tempo fanno i due giovani si riflettono spesso nei nostri, nelle nostre risposte a domande che ci siamo fatte e che spesso crollano e si scontrano con la realtà e il peso di quella verità che non sempre vogliamo ammettere. Il miglioramento auspicato è quello che si collega alla fama, alle grandi ambiziosi, si assumono più contorni sfumati e meno nitidi e si vuole cambiare il mondo senza volerlo davvero, ci si prova ma si fallisce e a volte invece si superano quelle difficoltà.
Un libro che consiglio, sicuramente ci permette di riflettere e di avere una diversa visione del mondo e della vita, fattore che influisce tanto anche per i temi trattati e la struttura con la quale è stato composto questo romanzo. Ovviamente per coloro che amano il teatro o, testi teatrali o, monologhi, questo romanzo sicuramente ha quello che serve, un’altra cosa che aiuta è la giovane età dei protagonisti e la riflessione sul futuro in cui possiamo rispecchiarci.
La rivoluzione, sta a voi scoprire di cosa si tratta, se è solo un argomento di cui parlano, un progetto che creano e attuano o solo quello che vorrebbero fare.