Buongiorno amici,
non riesco ancora a crederci, sono riuscita a fare tutto quello che avevo nel programma, ma ahimè ecco che spuntano sempre nuove cose e magicamente mi ritrovo punto e accapo.
Ehm… beh, ovviamente non che questo vi interessava… comunque oggi sono qui per parlarvi delle uscite di giugno di Marsilio e, seppure siamo in ritardo vi posso assicurare che l’attesa ne vale la pena perchè…
Questa volta le proposte sono davvero molto ma molto interessanti ( come sempre).
Pronti…
La bambina senza il sorriso
di Antonio Menna
TRAMA:
Chiaretta ha nove anni e non ha il sorriso. Lei ride, in realtà, ma non si vede. A causa di un disturbo che ha dalla nascita, quando il cervello lancia lo stimolo la sua bocca rimane immobile, come di gesso. Uno, però, che quando lei ride se ne accorge c’è: il padre, Carmine. Solo lui. Una mattina di marzo, mentre i due passeggiano nei Quartieri Spagnoli di Napoli, la bambina all’improvviso lo perde di vista. L’uomo scompare. Nessuno se ne preoccupa, dato che negli ultimi anni Carmine è andato via già altre volte, per poi tornare a casa. Ma Chiaretta sì, e cercando di avere sue notizie finisce per suonare alla porta di Tony Perduto, giornalista precario che vive da solo in quella zona della città partenopea. Tony le apre diffidente e l’ascolta, per poi venire risucchiato al centro di un mistero su cui costruisce, un poco alla volta – contro tutti e anche contro voglia –, un’indagine minuziosa, guidata solo dalla sua curiosità e animata dalle mille voci dei vicoli di Napoli.
Si compone così, pezzo dopo pezzo, un giallo pieno di suspense e ironia, una storia corale di padri e figli che scorre – come il Sebeto, fiume perduto nel sottosuolo di Napoli – al di sotto delle vite ufficiali, per ricomporsi, a sorpresa, nelle ombre, nelle pieghe più nascoste, in quella verità che, come il sorriso della bambina, in fondo c’è.
Anche se la vede solo chi sa guardare.
Le regole del contagio
L’età virale e le epidemie. Come nascono, come si diffondono, come scompaiono
di Adam Kucharski
TRAMA:
La pandemia più sconvolgente della nostra epoca sta cambiando la forma del mondo in cui viviamo, determina i comportamenti e le relazioni sociali a venire, modifica gli scenari politici ed economici. Sebbene si tratti dell’emergenza sanitaria più drammatica della storia recente, non è stata né la prima, né la più letale: conoscere le forme e comprendere le logiche di molti tipi di contagio, studiarne le regole e il funzionamento è tema affascinante e complesso che diventa oggi ancor più urgente. Non solo non riusciamo a interpretare correttamente e a limitare gli effetti di una emergenza sanitaria fuori dall’ordinario, ma non comprendiamo appieno neanche i meccanismi della diffusione di fake news o non sappiamo prevedere il modo in cui una moda, una crisi economica o una malattia infettiva diventano, per l’appunto, «virali».
In un saggio brillante e ricco di spunti di riflessione, Adam Kucharski, epidemiologo ed esperto di analisi matematica, invita a ripensare la nozione stessa di infezione, in un’indagine alla scoperta dei suoi meccanismi profondi: come funziona, cosa possiamo imparare dalla sua diffusione, in che modo si può impedire che prenda il sopravvento sulle nostre vite. Tra teoria e racconto, Kucharski elabora diversi modelli matematici capaci di ricostruire vari set di «regole del contagio»: dalla logica di fenomeni complessi come le fluttuazioni dei trend topics sui social all’aumento degli omicidi nelle periferie in cui la regolamentazione delle armi è meno stringente, dalle malattie sessualmente trasmissibili fino ai meccanismi finanziari che hanno portato dalla bolla speculativa sui mutui subprime negli Stati Uniti alla crisi globale del 2008. Kucharski dimostra come il caos che ci circonda possa essere controllato e come l’uso di big data e intelligenza artificiale possano aiutarci a convivere con la complessità di questi fenomeni, a capirne il funzionamento e, soprattutto, a evitare errori fatali.
La mossa del cavallo
Come ricominciare, insieme
di Matteo Renzi
TRAMA:
Un appello a non disperdere le energie
Un patto tra le generazioni per tornare a crescere
Un programma di interventi concreti che ha il coraggio e l’audacia del futuro
«Il coraggio della politica è il coraggio delle scelte, di rivendicare un futuro che non è scontato,ma dipende da noi. È giunto il momento dei contenuti, non dei pregiudizi. È urgente discutere di idee e progetti».
Abituato a sparigliare le carte con mosse come quella che ha scongiurato i «pieni poteri» a Matteo Salvini e portato alla formazione di un nuovo governo, Matteo Renzi ha sempre rivendicato una netta distinzione politica, opponendosi al sovranismo e al populismo che hanno ormai mostrato tutti i loro limiti.
L’Italia di oggi, davanti a un bivio, necessita di analisi e iniziative da mettere in campo in un contesto europeo e mondiale tutto da ridefinire. Consapevole che la politica non può limitarsi al corto respiro della tattica, ma deve costruire una sequenza di azioni coordinate, Renzi presenta una strategia di medio e lungo periodo sul piano economico, istituzionale e sociale per riscrivere insieme le regole della convivenza democratica e fondare una nuova idea di comunità.
In un autentico manifesto programmatico, mette a fuoco i cantieri da cui è urgente ripartire: un’Europa dei popoli, non dei burocrati; lavoro e innovazione, una riforma della giustizia e dello Stato, per semplificare i meccanismi farraginosi che ostacolano un’azione agile e tempestiva; un’istruzione e una sanità completamente ripensate nel loro impianto, valori condivisi e non negoziabili, un’inedita declinazione del genio italico.
Un atto di fiducia, uno slancio vitale rivolto a tutti, e in particolare ai giovani: «Ho avuto l’onore di servire il mio paese ai più alti livelli. Adesso voglio aiutare questi ragazzi a cambiare il mondo».
Le affinità elettive
di Johann W. Goethe
TRAMA:
Tra tutte le opere di Goethe, Le affinità elettive è forse la più ambigua, e proprio qui risiede il suo fascino. Insieme impietosa critica e riluttante celebrazione dell’amore romantico, questo romanzo della maturità ci mostra con straordinaria esattezza psicologica il graduale irrompere del caos in un mondo ordinato. Le nitide geometrie
ancien régime sulle quali si fonda inizialmente la vita dei personaggi vengono inesorabilmente travolte dal furore passionale che spinge Eduard e Ottilie l’uno verso l’altra; il tutto, però, rifl esso nello specchio limpidissimo di uno stile che è l’opposto di quello del Werther e sembra negarne deliberatamente il vertiginoso abbandono. L’anziano poeta manovra i suoi simboli con rigore quasi scientifico, come si addice a un romanzo che prende in prestito dalla chimica il suo stesso titolo; ma oltre il cristallo che lo scherma con tanta cura, in ogni riga sentiamo divampare l’incendio degli affetti.
Il metodo
Volume 1
a cura di Alessia Cervini
di Sergej M. Ejzenstejn
TRAMA:
Concepita nel corso di più di un decennio e rimasta incompiuta al momento della morte del regista, l’opera corrisponde al progetto di un “libro sferico”, in cui far rientrare, intrecciandoli fra loro, non solo gli studi sull’arte e sul cinema, ma anche gli interessi per discipline come l’antropologia, la psicologia, la biologia. Scopo di Ejzenštejn è mostrare l’intima connessione fra ambiti del sapere solo apparentemente distanti, ma in realtà associabili se affrontati a partire dall’assunzione di uno stesso approccio metodologico: un metodo che corrisponde essenzialmente alla dialettica e alle sue leggi.
L’ottava vita (per Brilka)
traduzione di Giovanna Agabio
di Nino Haratischwili
TRAMA:
«Ci lega un secolo. Un secolo rosso. Questa storia doveva essere raccontata solo per arrivare fino a te, Brilka. A te e quindi all’inizio»
«Una pietra miliare della letteratura» The Guardian
«Commovente, straziante, sublime» The New York Times
La famiglia Jashi deve la sua fortuna (e la sua sfortuna) a una preziosa ricetta per una cioccolata calda molto speciale, destinata a essere tramandata di generazione in generazione con una certa solennità. Gli ingredienti vanno maneggiati con cura, perché quella bevanda deliziosa può regalare l’estasi, ma porta con sé anche un retrogusto amaro… Al tempo degli ultimi zar, Stasia apprende i segreti della preparazione dal padre e li custodisce nel lungo viaggio che, da una cittadina non lontana da Tbilisi, in Georgia, la porta a San Pietroburgo sulle tracce del marito, il tenente bianco-rosso arruolatosi pochi giorni dopo le nozze. È convinta che quella ricetta, come un amuleto, possa curare le ferite, evitare le tragedie e garantire alla sua famiglia la felicità. Ma allo scoppio della Rivoluzione d’ottobre, quando il destino della stirpe degli Jashi cambierà per sempre, capirà che si sbagliava. Tra passioni e violenze, incontri, fughe e ritorni, sei generazioni e sette donne – da Stasia, nata nel 1900, a Brilka, che vedrà la luce nel 1993 – attraversano l’Europa, da est a ovest, fino all’inizio del nuovo millennio, inseguendo i propri sogni e arrendendosi solo alla Storia.
Alla ricerca del proprio posto nel mondo, le discendenti del famoso fabbricante di cioccolato percorrono il “secolo rosso”, dando vita a una saga familiare avventurosa e tragica, romantica e crudele, in cui per il lettore sarà dolcissimo perdersi, e ritrovarsi.
«Ecco il mondo»
Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro
a cura di Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo, Michele Girardi
TRAMA:
In occasione delle celebrazioni del 2018, anno del centenario della morte di Arrigo Boito (1842-1918) e del centocinquantenario dell’opera Mefistofele (1868-2018), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia ha organizzato il convegno internazionale di studi «Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro, che ha avuto luogo dal 13 al 15 novembre 2018, curato da Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michelev Girardi. L’appuntamento è stato realizzato nell’ambito delle attività afferenti al Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, di cui l’Istituto è promotore insieme al Comune di Parma. L’Istituto ha inoltre collaborato con importanti associazioni veronesi (Verona Accademia per l’Opera, Fondo Peter Maag, Gaspari Foundation) per celebrare il grande artista insieme all’amico più fedele in un ulteriore convegno internazionale, Due veneti nel mondo: Faccio Boito, un «Amleto» di più, curato da Michele Girardi e Mario Tedeschi Turco. Questo volume ospita una scelta mirata delle relazioni date nei due eventi: non è quindi un volume di atti, ma si propone quale strumento aggiornato e indispensabile per marcare lo stato della ricerca e degli studi sulla poliedrica opera di Boito, artista e intellettuale tra i più influenti dell’Italia a cavallo tra Otto e Novecento.
Specialisti e studiosi dei diversi ambiti artistici che hanno caratterizzato la carriera del celebre intellettuale ne hanno riletto e rianalizzato la produzione di compositore, librettista e letterato d’avanguardia, l’attività di critico teatrale e musicale e quella di traduttore e regista teatrale, tornando su storici percorsi di ricerca e aprendone di nuovi. Si è inoltre dedicato un particolare approfondimento all’opera Mefistofele, pietra miliare del repertorio operistico italiano ottocentesco che, rappresentata per la prima volta nel 1868 al Teatro alla Scala di Milano, dove cadde nel fragore di un memorabile fiasco, è risorta in versione rivista a partire dalla ripresa bolognese del 1875, entrando così nel repertorio lirico mondiale.
Un giorno uno di noi
di Giancarlo Pastore
TRAMA:
«Un viaggio che non è solo l’attraversamento fisico di un continente, ma l’erosione di una antica solitudine quando finalmente incontra la vita. Edoardo e Graziano sono più che due personaggi. Sono due anime che felicemente non dimenticheremo. Un romanzo duro e allo stesso tempo commovente come una speranza che si realizza»
Ivan Cotroneo
È estate, Graziano è laureato in lingue e letterature straniere, lavora in un ristorante e non sa cosa fare dopo gli studi. La casa dove vive con Alex, un compagno di università, è afosa e ha qualcosa di stantio, e il cane Lucky, l’unico amore della sua vita, è morto. Nonostante la giovinezza, tutto gli sembra immobile, e la città di Torino riverbera questa immobilità. Un giorno, nel ristorante dove nulla accade, arriva Edoardo, un uomo che pare avere sia un passato che un futuro e che, sorridendo, gli propone un lavoro: accompagnarlo in America, per un viaggio. Graziano è incredulo ma, in fondo, nulla lo trattiene a Torino, nemmeno i genitori, con i quali la vita, d’altronde, non è stata né facile né piacevole. La richiesta è semplice: dovrà solo guidare la macchina.
Così, dalla costa del New England fino a Los Angeles, nel più classico e sognato dei coast to coast, Edoardo e Graziano impareranno a conoscere le proprie fragilità, i propri desideri, e a fare i conti con le proprie malattie, quelle vere e quelle immaginarie, che sono, tuttavia, altrettanto dolorose.
Giancarlo Pastore, con una scrittura pulita e commovente, racconta una bellissima storia d’amore, e riesce a mostrare quanto l’amore ci faccia tornare adolescenti, fisicamente impacciati ma appassionati e attenti, incantati.
Da una stanza d’albergo a un’altra, in una danza – virile e composta – che avvicina e allontana Edoardo e Graziano, tra una menzogna dichiarata e i sogni nei quali il cane Lucky continua a correre e confortare, questi due giovani uomini trovano il coraggio di scoprirsi e trovarsi.
L’ordine nascosto
La vita segreta dei funghi
di Merlin Sheldrake
TRAMA:
«I funghi sono ovunque, ma è facile non notarli. Sono dentro e fuori di noi. Anche mentre leggete questo libro, stanno modificando il flusso della vita, come fanno da milioni di anni.» La storia della Terra ci parla di forme di collaborazione e di legami che risalgono a molto tempo prima della comparsa dell’uomo e si svolgono in una dimensione misteriosa e infinitamente piccola, popolata di spore, miceli, ife, ma anche di batteri e virus. Perché sono nate queste relazioni? Come comunicano piante e funghi? Che cosa possiamo imparare da questi organismi capaci di cooperare creando una rete ma anche di manipolare il comportamento degli animali, di influenzare intere società e di sopravvivere nello spazio, di superare ostacoli e risolvere problemi pur essendo privi di qualcosa che somigli a un cervello? Tutto dipende dal punto di vista che adottiamo, ma certamente dopo questa strabiliante avventura alla scoperta di una vita creativa quanto invisibile, nessuno dei concetti che credevamo assodati ci apparirà più tale: l’evoluzione, gli ecosistemi, l’individuo, l’intelligenza, la vita stessa. Mettendo in discussione le nostre certezze, l’autore ci conduce allo stesso tempo sulle strade dell’immaginazione per progettare un futuro sostenibile in cui, grazie per esempio alla capacità dei funghi di digerire plastica e pesticidi, tecnologie prima impensabili permetteranno di rivoluzionare settori quali la bonifica ambientale e l’edilizia. Nella sapiente fusione di scienza, psichedelia e capacità narrativa, Sheldrake compone un appassionante affresco di un regno della natura spettacolare e troppo a lungo trascurato.
San Marco. La Basilica di Venezia. Arte, storia, conservazione
TRAMA:
Lo splendore di una basilica sospesa a metà fra Oriente e Occidente che racchiude tesori inestimabili di fede e di arte.
Il racconto di trent’anni di storia, restauri e rilievi attraverso le voci di oltre 60 esperti che hanno studiato la basilica di San Marco
Un volume definitivo e necessario che offre spunto per aspetti ancora non indagati e rivede temi e dubbi che sembravano ormai risolti
Splendide fotografie a piena pagina offro la possibilità per il lettore di inoltrarsi negli angoli più segreti della basilica.
Saggi rigorosi e gradevoli alla lettura, scritti dai massimi studiosi della basilica con uno stile chiaro e comprensibile, ma ineccepibile dal punto di vista storico e scientifico, splendide fotografie a colori e in bianco e nero, grande cura editoriale, queste sono gli elementi che rendono questo volume adatto a un vasto pubblico e non solo agli studiosi. I risultati dei rilievi e dei restauri propongono nuove interpretazioni e nuovi studi su angoli nascosti della basilica, su capolavori da sempre sotto gli occhi di tutti, ma di cui poco si sapeva.
La basilica di san Marco a Venezia è un concentrato di storia, arte e fede che da oltre mille anni attira milioni di visitatori spinti dalla devozione, dal desiderio di conoscere, dalla ricerca delle origini di un processo storico e religioso che appartiene a tutti noi
Ettore Vio (classe 1935) per oltre trent’anni (dal 1981 al 2016) è stato proto di San Marco, l’architetto responsabile della conservazione della basilica, un incarico di fiducia e professionalità.
Dal 1985 al 1991 è stato presidente del Consiglio dell’ordine degli architetti della provincia di Venezia. Viene nominato “Veneziano dell’anno” dall’associazione Venezia Serenissima e nel 1991 riceve il premio internazionale “Torta” per il restauro della Basilica. Ha pubblicato numerosi volumi dedicata a vari aspetti della basilica.
Come la pioggia sul cellofan
di Grazia Verasani
TRAMA:
Il nuovo romanzo di Grazia Verasani. Torna l’investigatrice Giorgia Cantini, la protagonista del bestseller Quo vadis, baby?
Giorgia Cantini, investigatrice privata a capo di una piccola agenzia di periferia nella Chinatown di Bologna, è appena stata lasciata da Luca Bruni, dirigente della questura e capo della Omicidi, e sfoga la propria tristezza ubriacandosi nei bar e nei locali della città. È in questa fase non facile della sua vita che incappa in Furio Salvadei, un affascinante cantautore alla soglia dei cinquant’anni che sembra avere tutte le fortune – fama, ricchezza, talento –, ma che al momento è un musicista in piena crisi artistica ed esistenziale. Furio infatti abusa di alcol, è deluso dal mondo discografico, ed è sotto stress a causa di una donna, Adele, una fan insistente che gli dà il tormento seguendolo ovunque e pressandolo con telefonate e messaggi. Furio incarica Giorgia di pedinare la sua persecutrice e di provare a riportarla alla ragione prima che si trasformi in una stalker violenta. Il problema è che Adele dimostrerà di essere un vero e proprio enigma. Sotto le piogge persistenti dell’autunno alle porte, con la mente un po’ annebbiata dai drink delle sue sere solitarie e dalla nostalgia di Bruni, Giorgia si perderà in un’indagine che è un continuo gioco di specchi e sovrapposizioni, e in una vita filtrata da schermi, computer, telefoni, tv, dove i sentimenti diventano mere proiezioni. Quella realtà fittizia che, come un involucro di cellofan, protegge dagli urti è la stessa che separa i personaggi di Grazia Verasani dal contatto nudo con le cose: sembrano tutti alla ricerca di una vertigine che li faccia sentire più vivi, ma che, inevitabilmente, non li dispensa dal rischio di precipitare.