Buongiorno lettori,
continuiamo questa settimana piena con una grande carica perché oggi vi andrò a parlate di un libro che mi sta a cuore, di un autore che supporto e che stimo. La nostra collaborazione è nata quasi per caso, ma è stata la casualità più bella di sempre perché non solo è entrato nel mio cuore, ma perché mi ha fatto sentire ogni parola scritta, riportato alla mente meravigliosi ricordi e fatto sentire sulla pelle le stesse emozioni di cui scrive e che lui stesso prova.
Un lavoro che apprezzo e di cui non mi stancherò mai di parlare perché ogni frase, verso e riga scritta è stata provata sulla pelle sentita nel cuore e vissuta nei ricordi. Di cosa sto parlando?
Oggi parleremo dell’antologia poetica “Cuore d’emigrante” di Vito Bologna (Alcamese) edito da Edith & Manhattan edizioni con la meravigliosa copertina di Carmine Papadopoli che, è stato in grado di rappresentare alla perfezione il significato delle poesie e del libro stesso.
Titolo: Cuore d’emigrante
Autore: Alcamese (Vito Bologna)
Editore: Edith & Manhattan Edizioni
Genere: Antologia poetica
Serie: No
Pagine: 146
Data di uscita: 13 Ottobre 2019
Finale: Chiuso
Nuova silloge poetica del poeta Vito Bologna in arte Alcamese. Ottantanove poesie, alcune anche in dialetto siciliano che hanno come riferimento la vita del poeta. Stefano Centrone – responsabile editoriale di Edith & Manhattan edizioni.
Sicuramente avete già sentito questo titolo, il nome dell’autore vi è familiare, ebbene perché ne avevamo già parlato qualche tempo prima, ma ora siamo qui per un appuntamento diverso.
Avevo già letto l’altro opera di Alcamese Poeta per caso e l’avevo trovata meravigliosa, ma credo che in questo libro, Cuore d’emigrante ci sono stati temi più forti, con impatto maggiore e un argomento che al lettore non è passato inosservato.
La penna di Alcamese colpisce ancora, ci trasporta nel suo viaggio di ricordi, di luoghi ed emozioni nonostante abita e vive in America non ha mai dimenticato la sua amata terra, quella Sicilia che lo porta in un vortice di sensazioni.
E noi… noi siamo qui per viverlo attraverso le sue parole.
Ho deciso di iniziare con questa frase per soffermarmi un attimo sul tema di essere un poeta.
Perché? Il libri di poesie sono sempre meno letti o apprezzati forse perché in fondo passano gli anni, si perdono quei valori e ci si basano su quello che va al momento. Sinceramente mi sono accorta che è qualcosa di diffuso, non ci si fa attenzione, ma purtroppo accade che le poesie o i classici in generale non vengono diffusi come dovrebbero o non ricevono quello che si meritano.
Questa frase porta a gallo anche un altro fattore, ovvero di avere successo dopo la morte, spesso i poeti che pubblicano le proprie opere raggiungono un certo spicco quando sono morti perché qualcuno ne parla, porta l’attenzione su di esse.
Il poeta è un lavoro duro, difficile ma anche emozionate perché attraverso brevi frasi, piccoli versi si ha la possibilità di far sognare il lettore, di fargli provare emozioni uniche, brividi sulla pelle e rievocare ricordi di una vita.
Sarà anche un genere che non si legge tutti i giorni eppure è in grado di dare molto senza chiedere nulla in cambio.
Entriamo adesso nel fulcro di questo incredibile libro, parliamo dei temi che l’autore affronta con grazia, grinta e con consapevolezza. Come ho anticipato prima, l’autore attraverso questo libro ci mette di fronte le emozioni della lontananza della propria terra, i ricordi che essa ha regalato all’autore e quello che nel futuro dovrà essere.
Questo libro lo sento sula pelle perché comprendo perfettamente le sue parole in quanto anch’io sono lontana dalla mia terra e questo verso a mio pensiero è stato di grande impatto. Ogni poesia può essere capita da tutti, possono piacere o meno i versi e le parole usate, tuttavia non tutti possono dire di sentire i brividi sulla pelle.
L’emigrante è colui che si allontana dalla terra e si sente sempre con un pezzo in meno, con una parte di sé incompleta e la voglia di ricordare i luoghi, i momenti e i profumi accompagnano tutto questo dai sogni e dalla voglia constante di tornare a casa.
Un verso che richiama tutto questo e molto di più.
Uno dei temi che si rincorre in questo libro è la fede, il parlare di speranza e di Dio, affrontato in modo delicato, che non sovrasta quello che si pensa e ne ti obbliga a sentire o credere in quello che l’autore sta dicendo.
Ho voluto soffermarmi in particolare su questa poesia che ha come titolo Dio è occupato (dagli un po’ d’aiuto) perché penso che merita tutta l’attenzione perché spesso ci si fa prendere dalla frenesia della quotidianità e si lasciano da parte i veri valori.
Questa poesia ha un titolo divertente ma al suo interno ha un significato davvero importante e che ci fa riflettere e voglio portarlo in evidenza proprio per questo, per far risaltare quello che ogni giorno diamo per scontato.
Siamo sempre troppo presi dalla vita, dalla fretta che ci dimentichiamo di osservare, di fermarci e guardare una mamma che fa una carezza al figlio, due anziani al parco che si tengono per mano o un cane in cerca di coccole.
A volte ci perdiamo il bello della vita solo per la fretta di viverla.
Beh, come ho detto già all’inizio della nostra recensione questo libro ha come fulcro la Sicilia con i suoi ricordi, i luoghi, i momenti e quello che significa essere un emigrante.
Non è facile far capire alla gente cosa significa, cosa si rinuncia e quanto la lontananza pesi, tuttavia Alcamese in quest’antologia è capace di far sentire tutte le emozioni possibili, cosa che ancora di più si accentua in questa poesia.
È incredibile percepire quanto un verso può suscitare, quando le parole contano e ci richiamo alla nostra terra natia così come quando un racconto si trasforma in qualcosa di ancora più intenso e intimo.
Ognuno di noi ha dei ricordi che ci legano alla città in cui siamo nati, le stesse che ci portano a flashback dei giochi d’infanzia, delle prime cadute e dei ricordi che custodiamo gelosamente e che, tiriamo fuori una volta che siamo lontani e sentiamo il bisogno di sentirci a casa. Lo sappiamo bene, la casa non è un luogo ma le persone che sono con te, ma l’una non esclude l’altro.
Questo libro ci regala tutto questo, emozioni, ricordi e sensazioni che ci percorrono la schiena dandoci brividi di magia pura. Alcamese è stato in grado in questa poesia, come in tutte le altre di portarci con lui, di farci sentire il dolore della lontananza, la mancanza di quel posto chiamato casa e i ricordi ad esso legati.
Poesie che sono pure poesie.
E infine, un altro tema che rincorre in questo romanzo è la morte o comunque l’addio e questo fattore mi ha lasciato davvero senza parole. In Cuore d’emigrante mi è sembrato come se l’autore volesse dare un saluto al suo lettore, questa sensazione si è fatta più forte in diverse poesie, ma soprattutto in Cala il sipario e L’ultimo addio, poesie che mi hanno conquistato e allo stesso tempo condizionato. Alcamese è stato in grado di emozionarci a 360 gradi perché in quest’antologia è riuscito a parlare di tutti i tempi importanti, si è spaziato dall’amore, alla vita, ai ricordi, al dolore della lontananza del luogo natale alla morte.
Come vi dicevo questo tema dell’addio mi ha colto un po’ all’improvviso, mi ha emozionato tantissimo e allo stesso tempo mi ha fatto venire i brividi sulla pelle. Non nascondo che non avevo visto questo lato del poeta, quelle parole mi sono sembrate più forte perchè erano su carta, perché non si poteva far finta di non aver capito.
I versi che vi ho riportato sono quelle che mi hanno colpito di più perché sono stati in grado di far rivivere in me emozioni a cui non pensavo e allo stesso tempo mi hanno portato a riflettere a ciò che è la vita.
La prima frase ha un impatto diverso, l’autore ci ha voluto dire cosa significa l’andarsene, che ripercussione potrebbe avere e ciò che le persone accanto a lui dovrebbero fare o come viverlo. In questo caso Alcamese cerca di dire che la sua vita è stata piena, ricca e che quando se ne andrà non si deve essere tristi ma felice per ciò che ci ha regalato, quello che abbiamo condiviso e il percorso che lui ha compiuto. Un significato di speranza nonostante il tema.
Invece, per quanto riguarda la seconda frase è un po’ più forte, ci descrive non solo emozioni ma anche le ambientazioni, quello che in tutto e per tutto riguarda la morte, l’addio di una persona. Questa poesia ha evocato diverse sensazioni, ci ha dato una visione completa di quello che pensa il poeta, e di quello che potrebbe essere senza nascondere i difetti, i pregi e il dolore.
Una delle cose belle è proprio che Alcamese in questa poesia, come penso nella vita, non chiede nulla, regala quello che prova, emoziona con le parole e che, pur consapevole lascia le persone che ama con una grande sicurezza di quello che ha trasmesso loro.
L’ultima scena d’un cuore d’emigrante molto evocativa come frase, ma sarà davvero così?
Potrei stare qui ore e ore a parlare ma non mi sembra il caso, solo perché non voglio annoiarvi, ma se avete dei dubbi potete trovare il video Qui sul nostro canale youtube. È stato un viaggio bellissimo, emozioni pure e parole toccanti e profonde così come il grande regalo che l’autore ci ha fatto.
Che intendo? Ebbene, all’interno del libro non solo si trova la prefazione che io e mia sorella abbiamo scritto per lui, ma lo stesso autore ci ha riservato due poesie, incredibili, emozionanti e mozzafiato.
Non ci aspettavamo nulla di tutto questo, è incredibile che ci ha riservato due poesie, che per noi sono state perfette, per la loro intensità, il significato e quello che lui voleva trasmetterci.
Che dire? Beh, non vi resta che comprare il libro e leggere le poesie che la penna di Alcamese ha creato portandovi con lui e dell’emozione che solo lui riesce a dare.
La nostra valutazione….
A presto,