Recensione di Il Mistero Henri Pick

Buon pomeriggio a tutti,
non riusciamo ancora a credere di avere avuto questa possibilità con Inter nos web che ci ha dato l’opportunità e la possibilità di vedere un film in anteprima, proponendoci davvero qualcosa di meraviglioso e soprattutto un film che ci facesse riflettere.
Beh, di cosa sto parlando? Vi avevamo fatto una segnalazione speciale, ebbene stavolta non si parla di libri ma di film come avete potuto capire e, il film in questione è Il Mistero Henri Pick una commedia del 2019, diretto da Rémi Bezançon, con Fabrice Luchini e Camille Cottin.
Ma che ne dite, andiamo ad approfondire personaggi, ambientazione, trama e film stesso?
Forza, let’ s go!

 

Regista: Rémi Bezançon
Genere: Commedia
Anno: 2019
Paese: Francia, Belgio
Durata: 100 min
Data di uscita: 19 dicembre 2019
Distribuzione: I Wonder Pictures
Attori: Fabrice Luchini, Camille Cottin, Alice Isaaz, Bastien Bouillon, Josiane Stoléru,
Astrid Whettnall, Marc Fraize, Marie-Christine Orry, Florence Muller

Sceneggiatura: Rémi Bezançon
Fotografia: Antoine Monod
Montaggio: Valérie Deseine
Musiche: Laurent Perez del Mar
Produzione: Mandarin Films, Gaumont, France 2 Cinéma

TRAMA

E’ una misteriosa storia che ruota intorno a un romanzo e al suo autore. Quando un editore rinviene un libro in una biblioteca della Bretagna, che raccoglie opere rifiutate da qualsiasi casa editrice, ne rimane entusiasta a tal punto da definirlo un capolavoro della letteratura. Lo scrittore è un certo Henri Pick, noto a tutti più come pizzaiolo che come romanziere e morto qualche anno prima. La vedova, intervistata, rivela che suo marito non ha mai letto neanche un libro e di non averlo mai visto scrivere nulla.
Si apre così un mistero sulla figura di Henri Pick, mentre il romanzo che riporta la sua firma spopola diventando un vero e proprio bestseller. Deciso a scoprire la verità, il critico letterario Jean Michel Rouche (Fabrice Luchini) decide di indagare sulla vera identità dell’autore, aiutato dalla figlia del pizzaiolo.
Per il trailer QUI

 

 

 

 

“Ma ve lo immaginate il pizzaiolo bretone che si mette a scrivere un libro così bello?”

 

Abbiamo deciso di iniziare la nostra recensione con questa frase perché per noi è stata d’effetto, ci ha permesso di avere una visione del film ancor prima che entrassimo nei dettagli e nella trama stessa. La stessa domanda che è stata un filo conduttore per l’intera trasposizione del film continuandoci a chiedere se davvero un pizzaiolo avesse scritto un libro di grande impatto e successo.
Ovviamente il merito va allo scrittore del libro in sé ovvero David Foenkinos, ma un grande ringraziamento lo dobbiamo a tutti coloro che hanno preso parte al progetto rendendo il film un capolavoro. La sceneggiatura è stata scritta a quattro mani – proprio come la nostra recensione- dal regista di Rémi Bezançon e Vanessa Portal che, sono stati in grado di trasportare sul grande schermo un romanzo di grande valore.
I dialoghi si presentano significativi, spesso riflessivi con un tocco ironico- comico che ci rende la visione più facile e chiara senza farci annoiare. 
Il ruolo dominante del film è stato assegnato a Fabrice Luchini che interpreta Jean Michel Rouche il critico letterario un pò cinico ma sempre alla ricerca della verità perché in fondo lui ama i libri e la letteratura come null’altro al mondo.
È proprio questa ricerca a dominare per tutto il film, che da sfondo presenta ambientazioni e luoghi suggestivi, dove possiamo scorgere una Parigi letteraria ma anche piccoli angoli poco conosciuti.
Ed è un in uno di questi piccoli luoghi della Bretagna dove il mistero inizia e ci coinvolge tutti. Un altro volto importante nel film è dato dall’attrice Camille Cottin che interpreta la figlia di Henri, Joesephine Pick, insieme alla madre che seppure con un ruolo marginale è comunque presente. Infine, gli ultimi due personaggi che fanno da contorno alla ricerca della verità e al critico sono Alice Isaaz e Bastien Bouillon che danno il volto a Daphne -giovane e ambiziosa editor per la casa editrice in cui lavora- e Fred fidanzato di Daphne e scrittore emergente.
Ognuno di questi personaggi crea delle perfomance che ci rendono partecipe e che nell’insieme costruiscono la vera e propria trama del film.
Il mistero Henri Pick si apre con Jean Michel Rouche che presenta i successi letterari della settimana nella trasmissione in cui lavora ed è presentatore e, dall’altra parte abbiamo Daphne e Fred che guardano la stessa trasmissione sperando che il libro da lui scritto “La vasca da bagno” venga commentato, ma non ha successo. Avviene un simpatico salto temporale sottoforma delle copie vendute di Fred, dopodiché ci troviamo a casa del padre di Daphne.
Durante una conversazione sul lavoro di Fred lui accenna di una biblioteca in Bretagna dove vengono conservati una copiati di tutti i manoscritti rifiutati dagli editori ed è qui, in questo istante che realmente il film si apre. Entusiasta di questa stanza Daphne , giovane editor, decide di andarla a visitare e, curiosando in giro tra polvere e romanzi gli ogni genere si trova tra le mani una copia mai pubblicata “Ultime ore di una storia d’amore” Henri Pick. Subito dopo la prima lettura Daphne rimane conquistata dalla storia tanto da decidere di pubblicarlo, reputandolo un vero capolavoro della letteratura francese.

Purtroppo non è così facile come sembra, difatti la giovane editor si mette sulle tratte di Henri Pick per coprire subito dopo che è morto, ma non si arrende e parte alla ricerca della sua famiglia, la quale le desse il consenso per pubblicarlo.
Il romanzo suscita subito un grande clamore che porta Daphne e Medalaine nella trasmissione di Jean Michel Rouche ed è qui che comincia la ricerca per scoprire davvero chi era Henri Pick.

Ma le domande erano tante tra cui se era stato davvero lui a scrivere questo capolavoro della letteratura, o se avesse avuto una ghostwriter e le indagini di Rouche iniziano coinvolgendo tutti i protagonisti e personaggi secondari donandoci un finale mozzafiato. Lo stesso che ci porta a sospettare di un sequel in un certo senso, anche se non è mai stato accennato nulla, ma noi abbiamo tante domande cui servono una risposta e quindi ci speriamo.
Come ogni film tratto da un libro presenta sempre delle differenze e, stavolta non è da meno, difatti il genere thriller del libro viene abbandonato per prendere le redini del genere comico e ironico; il quale mantiene attiva la suspense portato il telespettatore a chiedersi chi fosse davvero Henri Pick per tutta la durata del film cercando di scoprirlo insieme agli attori.
Tutti i personaggi, ognuno nel loro piccolo danno vita al film che ci porta non solo a scoprire la verità ma fa anche luce, alcune volte, in modo a dir poco brutale sulle reali dinamiche dell’editoria.
Ed è qui che vogliamo soffermarci di più, perché questo film ci permette di parlare di un argomento spinoso e veritiero sotto alcuni punti di vista. Vorremmo sottolineare che è solo un nostro parere, ma il film gioca parecchio sulla caratterizzazione dell’autore, nel senso che come molti e nel nostro caso il critico letterario Rouche non crede possibile che un pizzaiolo bretone possa aver scritto un tale successo letterario.
La sua ossessione verso Henri Pick e la scoperta della verità ci portano anche a vedere l’altra faccia delle case editrici e degli editor che si occupano degli autori e della lettura dei manoscritti. Ciò in un certo senso ci fa capire che molto spesso quello che attira veramente non è solo una bella storia, ma anche la cornice in cui essa è posta.
Questo film oltre a indagare e a portare alla luce la verità ci fa venire un dubbio, ed è proprio qui che mi vengono in mente le parole scritte da Shakespeare:

“ cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”.

Mi collego direttamente a queste parole, perché è un dato di fatto che possiamo osservare anche da soli, capita che più volte case editrici rifiutano un ottima storia solo perché l’autore non è noto, o che non è il genere che va di moda, così si affidano a persone che hanno numerose visualizzazioni sul web. Questo ci dimostra che spesso ci si affida alla certezza di avere vendite con cifre alte piuttosto che rischiare di pubblicare un libro che qualcuno potrebbe non comprare. Eppure, mi chiedo quante ottime storie abbiamo perso, quanti libri da leggere potevano cambiarci la vita solo per la scelta di qualcuno?
In conclusione consigliamo di vedere il film, noi l’abbiamo trovato fantastico ed è chiaro dalla nostra recensione positiva, naturalmente come ultima cosa teniamo a sottolineare che essendo il film ambientato e prodotto in Francia gli autori più citati sono stranieri.
Perché vederlo? È un film che ti tiene incollati, magari non da subito, ma appena dieci minuti dopo.
Ecco non ne puoi fare a meno, devi per forza cercare la verità anche tu. Il telespettatore viene attirato dalla suspense e dagli intrighi magistralmente architettati.
Prima di lasciarvi vogliamo fare un ulteriore ringraziamento a Inter Nos Web per averci dato la possibilità di vedere questo film in anteprima che non è stato solo divertente ma anche riflessivo. Un grande ringraziamento va anche alla fiducia che ci è stata posta e nella speranza che questa sia una lunga e soddisfacente collaborazione.
Vi salutiamo così, con una frase tratta dal libro che racchiude e rispecchia ognuno di noi, lettori.

 

Leggere è un piacere totalmente narcisistico. Inconsciamente, cerchiamo gli elementi che ci assomigliano, gli scrittori possono inventarsi le storie più strampalate o improbabili, ma ci sarà sempre un lettore che dirà: ” E’ incredibile, ha descritto la mia vita!

 


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