Il sangue di Francesco di Massimo Santilli – Recensione

Buona sera readers,
Oggi, nonostante la giornata non e’ delle migliori perche’ piove, tuttavia io sono qui per parlarvi di un bellissimo libro, di un genere diverso dal solito; una lettura che a tratti e’ stata difficile ma allo stesso tempo interessante. Ho scoperto un nuovo autore, mi sono immedesimata in un personaggio importante e che gia’ conoscevo, ritrovandomi a vivere una lunga lezione di storia e d’arte. 
Beh, oggi parleremo del libro ” Il sangue di Francesco” di Massimo Santilli, un libro che racconta le reliquie di sangue di San Fracensco d’Assisi e il prodigio della liquefazione.
E… Beh, questo e’ solo l’inizio!

 

 

 

 

Titolo: Il sangue di Francesco

Autore: Massimo Santilli

Editore: ATS – archivio tradizioni subequane

Genere: Saggistica, storico, religione e spiritualita’

Pagine: 256

Data di uscita: 2019

Finale: Chiuso

Il saggio svela uno studio che, colmando alcune ricerche precedenti, ha consentito di raccogliere materiale interessante, anche inedito, sul sangue stimmatizzato del Patrono d’Italia. Si tratta di un viaggio lungo un percorso, tracciabile sulla mappa delle reliquie ematiche di San Francesco d’Assisi, che include importanti centri come La Verna, Assisi, Roma, Napoli, Bologna, Padova, Ascoli Piceno, Piedimonte Matese in provincia di Caserta, Castel Bolognese in provincia di Ravenna e Castel Vecchio Subequo in provincia dell’Aquila. Il volume è un’analisi storico-religiosa e socio-antropologica che indaga l’evento mistico della liquefazione e ripercorre i lasciti di un personaggio, il Gloriosus Franciscus, meritevole di aver superato il tentativo di costruzione di una forma di santità, orientata e controllata. La forza del Santo risiede nella sua spontanea capacità di attrarre gli animi, complice il suo entusiasmo e coraggio di fronte alle avversità della vita. A San Francesco si deve l’accostamento al sacro di una pletora di uomini e donne appartenenti a ogni classe sociale, con facoltà intellettive diverse e per di più di diverse confessioni religiose.

 

 

Quando ci è stato proposto questo libro ero leggermente reticente, si trattava di un genere nettamente e lentamente diverso da ciò che leggo e lontano persino dai generi in cui mi sono cimentata, ma ho voluto dargli un’opportunità.
Perché? Beh, è una storia buffa, ho abitato 3 anni ad Assisi per studio, 3 anni in cui ho visto quella piccola città diventare importante per me e un Santo di cui molti parlano e pochi conoscono la vera storia e….
Beh, questo libro mi ha affascinata proprio per il suo tema. Questo libro è un saggio, uno studio che svela una profonda preparazione alle spalle, complessa, difficile e molto ampia perché in questo caso l’autore, Massimo Santilli, ha trovato materiale che talvolta esisteva, altri invece di cui è andato alla ricerca.
Questo libro non solo ci fa conoscere San Francesco d’Assisi, ma è un viaggio che ci porta sulle tracce delle sue reliquie e sul fenomeno della liquefazione.
Ovviamente è stato pesante leggerlo, ma ci sono numerose cose che mi hanno affascinato e hanno attirato la mia attenzione.

 

Sicuramente non è stato facile leggerlo, ma penso che lo stesso si possa dire di scriverlo perché al di là della parte strutturale ci sono nozioni, informazioni che non sono state utilizzate alla leggera.
Ogni cosa ha il suo peso tanto che è stata curata nei dettagli. Da cosa lo si può notare? Intanto dalla parte introduttiva che, come è stato scritto sono ricerche, uno studio, caratteristiche che l’autore ha fatto perché crede che la verità è quello che meritiamo tutti, anche il Santo e secondo perché è giusto dire le cose come stanno e non come vorremmo che fossero.
E poi, una delle cose che mi ha conquistato è stato come il libro è stato curato, ogni capitolo parla del Santo con rispetto, “rispettando” la sua memoria e quelle delle reliquie francescane, al di là di ciò che si pensa possa essere reale o immaginario, accettata a un livello empirico.
Inoltre l’importante, almeno uno dei fattori che ho reputato io, è stato che questo libro non ci spinge a credere per forza, è solo uno studio che ci dimostra i fatti, che ci mette davanti la verità e crederlo sta solo a noi, che appunto non incoraggia la devozione ma riporta manifestazioni, storia di fede, religiosità e arte vissute intorno alla figura di S. Francesco.
Massimo Santilli ci offre un’ampia documentazione che ci permette di seguire le tracce del fenomeno legato alle stimmate nel corpo del frate avvenuto nell’estate del 1224 sul monte delle Vernia, ma accanto ad esso, come detto prima, ci fa seguire una mappa delle reliquie del sangue.
Questa caratteristica è un’altra delle cose che mi ha conquistato, perché stando comodamente a casa, non solo ho conosciuto luoghi a me poco familiari, ho viaggiato in varie città e conosciuto la storia che legasse S. Francesco ad esse e del ricordo che lo riguarda. Abbiamo iniziato il viaggio da La Verna, per poi perseguire con Assisi, Roma, Napoli, Bologna, Padova, Ascoli Piceno, Piedimonte Matese in provincia di Caserta, Castel Bolognese in provincia di Ravenna e Castel Vecchio Subequo in provincia dell’Aquila. Sicuramente scoperte interessanti ed emozioni forti e brividi sulla pelle che hanno accompagnato la lettura e che mi hanno fatto credere di non essermi pentita nella scelta di questa lettura.

 

 Il volume è un’analisi storico-religiosa e socio-antropologica che indaga l’evento mistico della liquefazione e ripercorre i lasciti di San Francesco.
Un dettaglio che mi ha colpito e che durante la lettura, spesso mi sono ritrovata nel termine il Gloriosus Franciscus, sinceramente mi erano nuovo che in alcuni testi il riferimento a lui fosse questo, mi ha colpito ma non più di tanto.
So che nel tempo sono nati numerosi gruppi legati a San Francesco, i quali cercano di ripercorre la vita del Santo, alcuni in modo più letterale e altri anche solo studiando la sua vita, leggeendo le sacre scritture.
Beh, perché mi è venuto in mente questo discorso? Perché, non nascondo che, sarebbe molto importante che questi gruppi di preghiera leggessero questo libro perché è una ricca fonte d’informazione, fatti ed eventi che spesso non conosciamo.
Come dice il testo di San Francesco si ricorda tra tante qualità quello di attrarre la gente e ciò mi porta alla mente Santa Chiara e a quel legame che si crea tra i due, quella fede incondizionata, una lotta sempre continua e la loro voglia di fare del bene.
Fino a questo momento avevo davvero un grande vuoto, o almeno pensavo di sapere molto in realtà non si finisce mai per imparare è questo libro me ne ha dato una dimostrazione.

 

Conosciamo  tutti San Francesco come l’uomo della povertà e quindi questa frase seppure scontata ci rivela molto, perché il suo è stata una scelta di vita, ma il nostro sarà un percorso e nelle pagine successive ci raccontano i vari cambiamenti, come il Santo riusciva e riesce ancora tutt’ora ad attrarre la gente e quanto ha lasciato in un ognuno di noi.
Ha scelto la via più difficile, una vita piena di rinunce, dolori, lotte continue eppure non si è mai lamentato per quella scelta, nessun rimpianto l’ha condizionato; ci ha dimostrato che pur possedendo ricchezze ed essere un uomo che ha tutto si può cambiare rotta e pretendere tutt’altro dalla propria vita.
Per me questo libro è stato una svolta, come avevo detto precedentemente è stato curato nei particolari, un altro fatto che mi ha conquistato è stato quello di inserire foto, sia di oggetti sacri, ma anche di dipinti, di chiese e altre cose che collegassero le città che abbiamo toccato nel nostro viaggio alla vita di San Fracesco.
Perché ne ho voluto parlare? Perché questo per me ha ampliato il mio bagaglio culturale, ma attraverso queste foto mi ha permesso di mantenere e avere una memoria visiva e di collegare il tutto nonostante la pesantezza dell’argomento trattato.
Un grosso complimento va alla casa editrice ATS – archivio tradizioni subequane per aver trovato questa meraviglia e averla pubblicato, e soprattutto e non meno importante all’autore Massimo Santilli per aver svolto un enorme lavoro di ricerca e aver scritto questo libro attirando ancora più lettori e fedeli.
Mi sento chiamata in causa perché sono entrambe le cose e per me è davvero un onore recensire questo libro, parlarne e condividerlo perché merita di essere letto.
Ehm… Beh, direi di aver detto quasi tutto, ma stavolta voglio lasciarli con una massima, anche se ovviamente non è mia.

 

“Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre.”

 


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