Buon pomeriggio tuf- lettori
Ed eccoci qui un altro nome coniato per voi, ammetto che l’idea è stata mia,anche se mia sorella non era d’accordo, ma dai… immersi nei libri e quindi tuf da tuffo e lettori vabbè si capisce no?! 😉
Di che libro parliamo oggi? Ebbene, abbiamo una raccolta di poesie, un autore cui sono stati conferiti numerosi riconoscimenti e ha alle spalle davvero diverse pubblicazioni.
Chi è? Se proprio insistete *ride* la mia recensione sarà su Atmosfera natalizia a Cavedago di Massimo Zeni edito da Carrello Edizioni.
Scorrete in basso per assaporare – almeno lo spero- attraverso le mie parole questa incredibile raccolta.
Titolo: Atmosfera natalizia a Cadevago
Autore: Massimo Zeni
Editore: Carello Editore
Genere: Poesie
Serie: No
Pagine: 48
Data di uscita: 1 gennaio 2018
Finale: Autoconclusivo
Massimo Zeni è poeta dalla profonda sensibilità, riesce a leggere e a descrivere – partendo dal suo Trentino – la realtà quotidiana universale con un’apertura d’animo non comune.
Presente in varie antologie, in venticinque anni di attività letteraria ha pubblicato oltre 400 opere, vincendo numerosi premi.
Quest’oggi vi propongo la recensione di una raccolta di poesie, ormai conoscete bene il mio pensiero riguardante le poesie, ma devo dire che grazie a queste collaborazione sto scoprendo tutto un mondo di poesie.
Massimo Zeni con questa raccolta ha creato qualcosa di originale, ha portato in evidenza temi accessibili a tutti, alcuni più pensanti con tematiche di certo più strutturate e un unione di pensieri che formano un percorso nuovo e a tratti inesplorato.
Uno dei temi che fa da filo conduttore sono la vita e la morte, due opposti che di certo si fanno sentire, due temi che al suo interno racchiudono milioni di sfaccettature ed emozioni.
Questa frase mi ha colpito perché ha centrato alla perfezione cioè che possiamo identificare come percorso di vita.
La valigia è quel posto dove racchiudiamo tutti i ricordi, quelli di una vita passata, presente e magari anche futuri ed è lo stesso luogo dove spesso vengono riportati gli errori.
Come dicevo la valigia dei ricordi mi fa pensare molto al percorso della vita e questo si collega perfettamente con un’altra poesia, ovvero “Soliti errori”, la stessa dove l’autore in poche parole ammette che le lezioni apprese nella storia sono servite a poco perché l’uomo ha ripetuto gli stessi errori.
Siete d’accordo? Penso di sì, basti accendere la tv e sentire le notizie che passano al telegiornale per vedere che, saranno anche cambiati anni ma l’uomo non ha fatto grandi progressi.
Questa frase racchiude tanto è troppo, questo mi ha ricordato tanto Pirandello e cioè che lui scrisse di chi indossa le maschere e questo riferimento alla letteratura penso che sia stato voluto e allo stesso tempo essere un inno a ciò che l’autore ha voluto fare. Queste parole forti hanno un grande significato, ognuno di noi indossa una maschera, talvolta recita per lavoro, altri invece lo fanno perché è qualcosa che non se ne può fare a meno, ma sarà davvero così?
Allo stesso tempo questo mi porta ad una poesia precedente, “Un mondo che cambia” è quello che l’autore mi ha trasmesso è stato tanto soprattutto nell’ultimo verso quando diceva che pur se passano gli anni, le abitudini, invecchiamo ma la mentalità resta e… io concordo, basta vedere alcune situazioni, la differenza tra nord e sud o i paesi sviluppati o meno sviluppati.
Quello che deve cambiare è l’uomo, perché cambiando lui cambia anche tutto il resto.
Come dicevo all’inizio uno dei temi ricorrenti e appunto la vita e la morte, e questa frase ne è un chiaro esempio.
Ci sono nel corso della lettura diversi momenti di riferimenti a questi tema, così come alla vecchiaia che poi non è altro che un decorso della vita.
Questa frase dura è stata bella perché se allo stesso tempo ci fa prendere coscienza di ciò che dovrà avvenire, dall’altro ti dice di vivere, di amare, sognare e vivere.
Un significato che seppure leggermente più lontano riporta alla poesia “Invecchiare”, dove appunto afferma che il decorso della vita è avvenuto e adesso non rimanere che la morte.
Penso che questa poesia ha davvero un tema forte e duro, ma è anche reale.
Possiamo anche non volerlo ammettete ma prima o poi tutti moriamo, una passaggio che ci toccherà, pur se lo vogliamo o meno.
E infine un altro tema importante della vita, il dolore che pure se vorremmo allontanarlo lui ci cerca, ci perseguita e ci fa stare male. Possiamo fare qualcosa? Si relativamente però. Questa frase ci dice cosa, l’autore Massimo Zeni non nasconde che la vita è anche un passaggio al dolore, alle ferite e alle cicatrice anzi ci sprona a viverla e a rialzarci dopo una caduta.
Perché è proprio come ci insegna lui che questo ci porta ad essere più forti e determinati di prima. Un’altra, una delle tante, poesie che mi ha colpito forse perché mi ci sono rispecchiata tanto è stata “Nel nostro mondo interiore”.
La poesia mi ha colpito per il grande significato, per la speranza data e allo stesso tempo che ci ha tolto.
Penso che la frase che mi ha davvero colpito e che se si ha un cuore pieno di emozioni, vitalità e amore allora si ha un cuore pieno, invece, se si ha un cuore vuoto si vive nel nulla.
Beh, che dire? Penso che le parole di Massimo Zeni parlano da sole.
Come concludere? Sinceramente una piccola pecca è stato il titolo, da esso mi aspettavo che la raccolta fosse sul Natale, l’atmosfera che circonda questa festa e invece era solo il titolo di una poesia.
Vabbè non è una grande pecca ma diciamo che ha fatto un po’ illudere.
Sono ancora stupita che grazie a questa collaborazione ho scoperto un autore che non conoscevo e uno stile ricercato, elaborato e con temi reali che mi hanno conquistato.
Leggetelo!