La sola cosa che vorrei di Stefano Centrone – Recensione

Salve gente,
eccoci di nuovo insieme per parlare di un libro che nasce da una collaborazione con l’autore. Per coloro che frequentano anche il nostro canale Youtube di sicuro questo nome lo riconosceranno, ma per coloro che non hanno visto le nostre video recensione oggi parleremo di un libro di Stefano Centrone.
QUI potete trovare la recensione al suo racconto breve, Benvenuti all’inferno, e Se io fossi un angelo 1 e 2 potete trovarli QUI e QUI
La collaborazione con quest’autore come dicevo è stata fin da subito molto particolare, lui senza nessun impegno ci ha mandato tutti i libri da lui scritti, si tratta principalmente di raccolte di poesie, senza nessun obbligo di lettura. Noi invece abbiamo voluto ripagare la sua fiducia in noi dando rilievo ai suoi scritti.
Oggi parleremo della raccolta di poesie La sola cosa che vorrei.

 

 

 

Titolo: La sola cosa che vorrei

Autore:
Stefano Centrone


Editore:
 Lulu.com


Genere:
Poesia


Serie:
No


Pagine:
56


Data di uscita:
7 aprile 2016


Finale:
Autoconclusivo

 

E una premessa la mia quando dico che questo libro si riferisce per molti versi alla mia vi-ta: amori, tristezze, dolori nascosti, coerenza, umiltà, rispetto delle cose e soprattutto nei confronti della gente. Ma oltre a essere una premessa e anche verità. La sincerità dicono “e la patria degli umili”, e questo libro e un po’ la mia patria. Scrivendolo mi ha fatto capire molte cose; ho capito, per esempio, che in ognuno di noi c’e un filo di speranza che ci collega. Questo filo bisogna cercarlo pero, e dentro di noi, e invisibile ma c’e. Io l’ho trovato scrivendo quest’opera e cercando di trasmettere al lettore quel segnale positivo che ignoriamo da tempo e continueremo a farlo. E anche vero che quando ho scritto questa silloge il mio primo pensiero era rivolto a mio padre, scomparso nel dicembre del 2012. Non potrò mai dimenticare la sua figura paterna anche se abbiamo vissuto pochi anni assieme.

 

 

Comincio questa recensione dicendo che erano anni che non leggevo una raccolta di poesie e l’ultima volta che ho letto qualcosa del genere andavo ancora a scuola.
La poesia è un genere letterario che negli ultimi anni è caduto in una loop infinito. Nel senso che è quasi considerato un genere di nicchia, infatti molte case editrici non si occupano neanche della pubblicazione di questi scritti.

 

E’ un modo sbagliato, secondo me, si vedere questo genere. Non ha riscontri pubblicitari quindi coloro che acquistano questi volumi sono degli appassionati del genere, e se questo da un lato è positivo dall’altro invece non fa altro che far rimanere la poesia in una sorta di limbo editoriale.
Sono stata felice dell’opportunità concessami dall’autore, Stefano Centrone.

 

Ho apprezzato molto le varie poesie che compongono quest’antologia perché non solo trattano temi che ogni giorno ognuno di noi prova e affronta ma perché il linguaggio con cui sono scritte le sue poesie, è uno stile fresco, giovane si può definire anche “semplice” ma non in senso negativo.
Come scrive l’autore stesso nella prefazione, con cui spiega il perché e il come ha scelto questo titolo per l’antologia, ci spiega anche un po’ come nasce la sua ispirazione e le motivazione per cui continua a scrivere le poesia.

 

Il titolo “La sola cosa che vorrei” ha un significato più profondo che magari di primo acchito non comprendiamo, l’autore ci spiega che la parola “vorrei” viene usata da noi ogni giorno e molto spesso per voleri inutili.
Le cose che Stefano Centrone vuole sono molte, alcune più semplici altre più complicate e quasi irraggiungibili ,come la pace tra le genti, la fine dell’odio, e con questo scritto lui cerca di trasmetterci queste emozioni.

 

Sono poesie molto personali, parla di amore, odio, perdita e dolore, emozioni reali e forti che arrivano dirette nel lettore, che ci fanno riflettere sulla nostra vita e sul senso che ci diamo.

Concludo questa recensione con le parole scritte direttamente da Stefano Centrone:
“Detto questo, vi auguro una buona lettura, sperando di non essere stato troppo noioso in questa nota, e che questo mio secondo libro possa essere apprezzato per la sua semplicità; arma molto usata dal sottoscritto, soprattutto nello scrivere i suoi testi poetici.”

 

A presto,

La mia valutazione…

voti2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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