“I giardini incantati” di Stefano Labbia – Recensione

Buongiorno Lettori!!
Oggi ci troviamo a parlare di un nuovo libro, stavolta ci basiamo su un genere diverso, ma che con il tempo ho imparato ad apprezzare, più di quanto avessi mai immaginato. Sto parlando  I giardini incantati di Stefano Labbia, un libro con il fulcro di poesie, originali e di grande effetto con temi diversi, ma cui tutti si possono rivedere perchè…. ammettiamolo, le poesie che parlano di amore, vita e dolore sono tematiche che ci toccano tutti da vicino.

 

 

 

Titolo:  I giardini incantati

Autore:  Stefano Labbia

Editore:  Talos Edizioni

Genere:  Silloge poetiche

Serie: No

Pagine: 74

Data di uscita: 2017

Finale: Chiuso

 

 

 

 

 

“Col tempo, Ella cogliea fiori, nei giardini incantati, mausolei del cuore, profondi sentieri di viva solitudine.”

 

 

Questo libro non è il solito genere che preferisco leggere, eppure mi è piaciuto lasciarmi cullare dalle poesie di Stefano Labbia.
Sono una persona che ama i temi che ha trattato, mi ha lasciato riflettere e allo stesso tempo mi sono sentita parte di qualcosa.
Dicono che le poesie sono pensieri profondi ed è vero, perchè ognuna di quelle strofe, le parole utilizzate sono state scelte per raccontare qualcosa.

 

Il suo stile di certo è ricercato, un linguaggio strutturato e delineato, ma persino così riesce a trasmettere emozioni, questa poesia è molto bella, ci lascia riflettere come le cose prima o poi possono sparire, distruggersi e allora cosa ci rimane? Il ricordo di quello che abbiamo provato, ma lentamente anch’esso si affievolisce e così inizia un nuovo giorno.
Questo verso mi ha dato anche la sensazione di dolore, di sentirsi male per aver perso qualcosa che era nostra, pensando a un viaggio senza sapere dove ci porterà, come dovremmo raggiungerlo e una volta arrivati alla metà se saremo soddisfatti. Un’interpretazione personale, qualcosa che ognuno di noi sente in modo diverso, emozionandosi con parole diverse alla ricerca della stessa cosa: se stessi.
E infine, al di là di come andranno le cose, di ciò che è successo c’è un’altra costante, la mancanza che sentiremo e quel desiderio, quella voglia di averlo accanto. Mi chiedo, è lo stesso se quello che ti fa sentire viva è la stessa persona che ti ha ferito?

 

Quante volte ci siamo ritrovati nella situazione di ripensare alle scelte fatte?
Numerose volte, alcune c’è ne siamo pentiti, altri ci rammarichiamo ma c’è ne sta qualcuno che ci ha reso felici. All’inizio dicevo che Stefano Labbia ha trattato temi attuali, gli stessi in cui molti di noi ci possiamo rispecchiare e… non mentivo, mi sono sentita parte di ogni poesia, forse in questa molto più di altre.
Mi sono messa a riflettere, ho pensato alle scelte fatte, a ciò che mi aveva portato a farle e poi ho chiuso gli occhi, ho sentito le sue parole sulla pelle e ho capito di non essere sola. Possiamo non averle dette con le sue parole, ma capiamo ciò che lui ci voglia racconta.
Il passato, un tema ricorrente e che ci cerca sempre, lo stesso che spesso ci porta a soffrire e altre a rimpiangerlo, eppure dietro a tutto questo c’è sempre uno spiraglio di luce, quel momento che vorremmo rivivere.
Il domani, quell’incertezza che tutti temiamo, il non sapere e allo stesso tempo la curiosità che ci spinge a immaginarsi come sarà. Il domani che temiamo e che arriva prima di quanto crediamo, pensano di essere pronti, ma in realtà non lo si è mai.

 

Labbia è stato in grado di farci vivere tantissime emozioni n poche pagine, attraverso dei versi che ci fanno sentire capite e meno soli, ma capiremo mai l’importanza che ognuno di noi ha?
Temi in cui tutti si possono rispecchiare come l’amicizia, la vita, il dolore, la fine di un amore e tutte quelle tematiche facili da comprendere ma con un significato intenso, quelle che i cantati cantano e gli scrittori scrivono. Emozioni che noi proviamo ma che non sempre sappiamo dare una definizione.
I giardini incantati non è solo una poesia da cui ha preso nome il titolo della silologia, ma dal mio punto di vista – quello del lettore – è… diciamo che l’ho interpretato come se tutte le poesie sono state racchiuse all’interno di un giardino, incantato, perchè rappresenta la meraviglia di una persona.
Non so, è una definizione forse un pò strana, ma è quello che ho sentito leggendola.
Un giardino in cui sentirsi speciali, capiti e mai soli, lo stesso luogo in cui potremmo trovare sempre qualcuno con il nostro stesso dolore, o felicità, amicizia o amore.
Questa poesia è stato un po’ come per magia… i giardini incantati in cui farci sentire importanti.
Consiglio il libro a tutte le persone innamorate della poesia e a coloro che vogliono riflettere e immedesimarsi in parole toccanti.

 

A presto,

La mia valutazione…

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