Buon pomeriggio sub- lettori
So che il nomignolo è davvero strano, ma tra i due proposti è stato quello che ha avuto più like su instagram e quindi…. Beh, è carino ^_^ E poi… non potete perdervi tutti i nostri sondaggi, le novità e non vi resta che seguirci sul nostro canale instagram, ovviamente se non l’avete già fatto.
Che stavo dicendo? Beh, stavano parlando di recensioni, o almeno era quello che dovevamo fare 😉
Oggi ci ritroviamo al nostro secondo appuntamento con il secondo libro della trilogia omaggio a un grande cantante, un uomo che ci ha lasciato forse troppo presto, ma che ci ha regalato infinite emozioni.
La recensione che ho scritto per voi, oggi, è del libro “Se io fossi un angelo” di Stefano Centrone, edito da Edith Edizioni.
Titolo: Se io fossi un angelo 2
Autore: Stefano Centrone
Editore: Edith Edizioni
Genere: Narrativa
Serie: Se io fossi un angelo#2
Pagine: 138
Data di uscita: 2014
Finale: Aperto
Uno dei tre volumi dedicati al grande Lucio Dalla, morto il 1 marzo del 2012. Una raccolta completa di tutti i suoi testi musicali, edita da ‘Edith Edizioni di Reggio nell’Emilia’.
Questo libro è diverso dal solito, non si tratta di un romanzo e nemmeno di una raccolta di poesie, anche se non si allontana molto a quest’ultima. L’autore Stefano Centrone ha scritto che le canzoni di Lucio Dalla, l’omaggio che lui fa al cantante, non sono altro che versi e strofe di poesie in melodie. Beh, sinceramente non avrei concordato, eppure una volta che ho iniziato la lettura mi sono accorta quante di quelle parole fossero vere. Certo, ripeto che è una lettura “strana” ma piacevole, perché io da amante di musica mi sono accorta quanto quelle canzoni racchiudono della nostra vita.
Che ne dite… andiamo a scoprire di che si tratta?
Stavolta inizio con queste due frasi che racchiudono la solitudine, la stessa che spesso ci colpisce e ti trasforma agli occhi degli altri come persone strane, ma lo siamo davvero?
Ammetto che mi fa strano essere d’accordo con Lucio Dalla, non sono solita amare la sua musica se non qualche canzone e durante la lettura di questo volume, ma anche del precedente ho visto un uomo, un cantante diverso.
Ai miei occhi è stato tutto diverso, consapevole di questa condizione mi sono immersa nella lettura e questa fras emi ha fatto sentire meno sola, capita e se, da una parte mi ha fatto riflettere dall’altra mi sono detta che c’è speranza, la stessa che l’autore con le sue parole annuncia.
La vita, momenti meravigliosi,seppure con attimi di dolore, infelicità compongono quel percorso che chiamiamo vita. Bellissimo il primo verso che dice che siamo soli ma splendenti di vita, soprattutto dato che spesso e volentieri questo viene offuscato dalla gente che ci guarda pensando che fossimo extraterresti perché ci piace il luogo in uno stato di solitudine, ci piace la pace di una stanza vuota o semplicemente preferiamo essere soli.
Ma lo siamo davvero?
Temi che l’autore o meglio Lucio Dalla ha come base nelle sue canzoni sono diversi, da quelli che vanno alla vita, all’amicizia, all’amore ad altri che sono più intensi come la solitudine, al dolore, alla libertà.
Questa verso mi è piaciuto perché mi è sembrato di leggerci molto di una vita passata, di qualcosa che ritorna e di un futuro diverso. So che può sembrare strano, ma le canzoni sono un po’ come le poesie, ognuno vi trova la propria interpretazione.
Il cielo dove si perde il pensiero, ammettiamolo quante volte siamo rimasti con gli occhi all’insù aspettando una stella cadente, quante volte ci siamo sdraiati su un prato guardando il cielo confidando le nostre paure, difficoltà o i segreti? La risposta è tante, quindi questa frase mi ha toccato da vicino, sì perché sono la prima a farlo, stessa cosa quando Dalla afferma che lo stesso cielo ci ha portato dei ricordi ed è vero.
Possiamo anche nasconderlo perché spesso i ricordi che tornano sono sempre i più dolorosi, ma sono gli stessi che ci fanno crescere, imparare ad essere persone migliori.
E quell’ultimo verso, quel sempre in altro troverai, quello ci da speranza, quando tutto ci sembra spento e perso basta alzare gli occhi al cielo e presto troveremo la nostra risposta, la quieta alla nostra tempesta.
E infine voglio concludere con questo pezzo, uno spicchio di una canzone che parla di vita, ma che a mio avviso ci parla anche della vecchiaia. Voi sicuramente dite ma che sta dicendo questa?
La visione che ho avuto io leggendo questa canzone è stata quella di un uomo o donna anziana che ha vissuto la sua vita con difficoltà, dolore, felicità e gioia e ora si trova ad aspettare si volare e liberarsi in alto fino a spiccare l’ultimo salto. So che può sembrare una scena dura, ma anche questo è una fase della vita, la stessa cui non vogliamo pensare e penso sia giusto così, ma quella che difficilmente dedichiamo attenzione perché si pensa a una lunga vita. Eppure molti libri, studi, frasi e notizie affermano che la vita è breve è va goduta in ogni sua più piccola sfaccettature, che poi si vive fino a 110 o agli 80 poco importa purché tu hai vissuto davvero.
Questa strofa è stata intensa, ha racchiuso molti significati al suo interno e spesso le cose che abbiamo davanti gli occhi sono gli stessi che ci sfuggono. Ancora una volta Dalla ci lascia numerosi lezioni di vita, non è importante che lo facci attraverso una strofa, una canzone o una frase detta durante un concerto o intervista.
Dobbiamo vivere, indipendentemente dai se e ma.
L’unica pecca che come dicevo anche nella scorsa recensione e che, forse is doveva curare un po’ più editing, mettere da parte tutte quelle canzone di cui era impossibile trovare il testo e curarsi di più degli altri con il testo annesso. Al di là di questo penso che è uno degli omaggi più belli e commoventi per un fan di Lucio Dalla.
Viviamo la vita e rendiamola a colori.
A presto,
La mia valutazione…

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