Abitudini da lettore #12

Salve lettori,
e buon martedì a tutti voi! Eccoci giunti ad un nuovo appuntamento con la nostra rubrica “Abitudini da lettori” per quest’oggi ho in serbo per voi un articolo molto particolare. Abbiamo parlato di alcune della abitudini di noi lettori, dalle più normali alle più strane, e quindi oggi volevo dedicare questo articolo a coloro che ci hanno permesso di poter sviluppare queste abitudini.

 

L’articolo di oggi sarà dedicato alle abitudini più strane degli scrittori. Siete pronti a scoprire quali sono e chi sono?
Allora cominciamo:

 

  • Scrivere a letto

Per alcuni autori scrivere a letto è il solo modo per concentrarsi sulla scrittura. Ritrovarsi sdraiati sulla comodità del proprio letto sembra aver aiutato a trovare le parole giuste e la comodità per comporre le proprie opere più famose.
Tra gli autori che hanno praticato questa abitudine troviamo: Mark Twain, George Orwell, Edith Wharton, Woody Allen,Marcel Proust e Truman Capote.

 

  • Scrivere in piedi

Per quanto possa sembrane strano non è abitudine di tutti gli scrittori, scrivere in piedi, ma alcuni che tra poco elencheremo, avevano questa abitudine che è abbastanza “normale” rispetto alle altre che vedremo oggi.
Grandi autori come Hemingway, Charles Dicksens, Virginia Woolf, Lewis Carroll e anche Philiph Roth hanno trovato in questa abitudine una grande ispirazione.

 

  • Utilizzare tecniche a colori

Alexandre Dumas ha scritto le sue opere più importanti, come il Conte di Monte Cristo e I tre Moschettieri, usando una tecnica a colori.
Dumas era molto specifico e per ogni genere di scrittura abbinava un colore. Per i romanzi di fantascienza utilizzava il blu, per i saggi o gli articoli utilizzava il rosa e per la poesia il giallo.

 

  • Scrivere a testa in giù

Il nostro Dan Brown, autore famoso per Il codice da Vinci, ha scritto tutte le sue opere più famose con questa strana abitudine. Secondo lo scrittore in questa posizione riesce a combattere meglio il suo blocco di scrittura e allo stesso tempo riesce a vedere la storia da un’altra prospettiva. Infatti è solito, quando scrivere, mettere una clessidra sulla scrivania ed ogni ora mollare la scrittura per “guardare le cose da un altro punto di vista.

 

  • Scrivere senza vestiti

Questa abitudine, strana, era la norma per Victor Hugo, che quando si trovava verso la consegna di un manoscritto chiedeva ai suoi servitori di nascondergli i vestiti così da non poter uscire di casa.
Non importava che mese o stagione era lui si avvolge in una coperta e terminava così le sue opere.

 

  • Bere tantissimi caffè

Questa abitudini molto normale ma allo stesso tempo un pò pericolosa per la salute era di norma per l’autore Honoré de Balzac che, alimetato dalla sua scrittura, beveva fino a 50 tazze di caffè al giorno. Quest’abitudini veniva condivisa anche da un’altro autore, Voltaire, che beveva fino a 40 tazze di caffè al giorno!
Chissà se i due autori a fine giornata, con tutto quel caffè in circolo, riuscivano a dormire! Questa è una di quelle notizie che non sapremo mai!

 

A presto,


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