Buona sera,
nonostante continui a fare caldo e pure con le finestre chiuse, il ventilatore a palla e a casa mi sento in un focolare, ma ehi… mica posso fermarmi! Ebbene, oggi vi parlerò di una collaborazione che ho stretto con la Edith & Manhattan edizioni , la stessa con cui collaboriamo da un po’ e che ci ha proposto di leggere un meraviglioso libro.
Ormai penso che avete iniziato a conoscermi e sapete bene quanto mi è caro il genere della poesie, lo stesso che mi ha appassionato senza che io me ne rendessi conto e quindi… con questa premessa oggi andrò a recensire “Viaggio verso la vita versi: di Ugo Mastrogiovanni”

Titolo: Viaggio verso la vita versi: di Ugo Mastrogiovanni
Autore: Ugo Mastrogiovanni
Editore: Edith & Manhattan edizioni
Genere: Narrativa
Serie: No
Pagine: 582
Data di uscita: 13 febbraio 2019
Finale: Chiuso
Una raccolta completa del poeta Ugo Mastrogiovanni.
Un Volume di ben 582 pagine dove vi è scritta la vita del poeta in versi.
Come descrivere questo libro? Innovativo.
E’ un genere che non consiglierei a tutti di leggere, ha un genere particolare, non nascondo e non per sentirmi superiore ma se non piace il genere – le poesie- in questo caso non consiglio di leggerlo.
Perchè? Io penso che per capire l’essenza di una poesia bisogna comprenderle, sentire e non solo leggerle.
E’ vero, tutti possono farlo eppure mi ritrovo a ribattere che non tutti sanno apprezzarla.
La poesia ha uno stile delicato, leggero e intimo ed è proprio il modo in cui l’autore l’ha scritto, ma andiamo a vedere di cosa sto parlando.
Una delle prime poesie fu appunto quella che scrisse a sua madre, la cosa che mi colpì è stata proprio il tema trattato ovvero il rapporto madre e figlio e quella quotidianità che s’intravede nelle sue parole. Un figlio che scrivo una poesia alla madre e lei piuttosto che accettarla gli dice di studiare, beh… non molto distante dalla realtà.
Le cose cambiano con il passare del tempo perché, quella poesia che la madre accantonò in età più giovane quando i suoi anni scorrevano veloci, i capelli bianchi e una vita passata era stata apprezzata e vista con orgoglio.
Mi ha fatto riflettere e ammetto che per un momento ho visto uno dei dialoghi con mia madre quando le dicevo che amo scrivere, un fatto che spesse volte viene accantonato perché secondo lei non si può fare grandi cose, ma l’autore in questo caso mi ha fatto capire di non smettere di sognare che, anche quando tutto sembra buono alla fine arriva la luce.
Spero che mia madre, un giorno quando la sua vita sarà andata tanto oltre vorrà leggere tutto ciò che scrivo o ho scritto, sperando anche che sia orgogliosa di questa passione nata quasi per caso. E poi ammettiamolo… non sarebbe stata una mamma se non ti avesse rimproverato di studiare e non distrarti.
In questa raccolta di poesie, mi sono rivista tantissime volte nelle parole di Mastrogiovanni, ho vissuto sulla pelle le emozioni che voleva trasmettermi, mi ha lasciato tanto persino i brividi percorrermi la schiena. Le sue poesie sono cariche di sentimenti, ci fa vivere quelle parole attraverso i racconti di una vita, gli stessi che abbiamo provato e di cui siamo rimaste vittime. Amore, famiglia, dolore, felicità… sono i temi che tratta in cui è impossibile non farli proprio perché al di là delle situazioni tutti ci siamo sentiti soli e questi versi hanno l’effetto di tenerti compagnia, di non farti sentire solo, ma capita. La frase che vi ho evidenziato mi ha colpito perché abbiamo tutti la voglia di crescere e diventare grandi, ma solo quando passiamo quel traguardo capiamo davvero in cosa consiste e che forse, forse per una volta era meglio goderci quei momenti spensierati ed essere ingenui. La frenesia di voler essere grandi è dovuta a tutto quello che puoi fare, ma nessuno ci dice che è una menzogna perché poi quando lo diventi, grande, ci sono obblighi, doveri e responsabilità che in qualche modo ti privano quella libertà che avevi magari a 10 anni. Crescere è una grande fregatura, anche se significa essere più maturi e consapevoli della vita che stiamo vivendo.
Ammetto che tra le poesie, versi e strofe non mi sarei mai aspettata di vedere, o meglio leggere un questo acrostico. Un acrostico è appunto una parola scritta in verticale di cui, l’iniziale della prima lettera corrisponda a una parola o a una breve frase che continua successivamente con la lettera di dopo con un senso compiuto. Ho voluto riportare quest’acrostico perché mi piaceva il significato che stava mandando, e poi oggi, dopo tutte le notizie che si sentono sulle donne, la violenza e il femminicidio mi è sembra l’occasione giusta per dare quel piccolo di speranza e dire che tutte le donne sono importanti. In questo caso l’autore ci ha descritto la donna un po’ come si faceva nell’antichità quindi dea e ninfa, ma al di là di questo il ragionamento a cui sono giunta e che… si dovrebbe pensare a una donna nello stesso modo e non più solo alla sua carne, a quanto ella è attraente o alla curve che non sono al posto giusto. Essere donna vuol dire molto di più, pensiero che si dovrebbe gridare a gran voce e che si dovrebbe diffondere. Sì, sarò un po’ banale io, ma a me questo piccolo verso mi ha dato tanto, così come i pensieri e le riflessioni che sono venute dopo averlo letto.
Ciò che mi ha conquistato dell’autore è il fatto che ha scritto in versi la quotidianità che viviamo, le sensazioni che ci circondano e le emozioni che proviamo e talvolta vogliamo dimenticare.
Un libro completo, che parla di diversi temi come l’amore, le delusioni, la famiglia, il tempo, il futuro, l’innocenza e molto altro.
Sentirlo sulla pelle attraverso le parole di qualcun’altro.
A presto,
La mia valutazione…
